Case dell’acqua: ora si paga, ma la macchina non dà il resto

Un litro di naturale costa 2 centesimi, ma i distributori accettano spiccioli di minimo 5 cent. Fioccano le lamentele degli utenti e il Cafc spiega: «Era l’unico modo per far quadrare i conti»
Udine 22 Gennaio 2015. casa dell'acqua cussignacco Foto Agenzia Foto Petrussi/Turco
Udine 22 Gennaio 2015. casa dell'acqua cussignacco Foto Agenzia Foto Petrussi/Turco

UDINE. É un autentico boom quello delle case dell’acqua a Udine e provincia, operative solitamente 24 ore su 24 e che erogano acqua potabile trattata, liscia e gassata.

Tra impianti pubblici, direttamente gestiti dal Cafc (l’spa che gestisce l’intero ciclo integrato dell’acqua e di cui sono azionisti i Comuni del territorio), e quelli privati realizzati comunque in collaborazione con gli enti pubblici si contano a decine le “casette” in tutto il Friuli: nel solo capoluogo il numero di strutture è destinato a salire nei prossimi mesi a quota 11.

Oltre a quelle del Cafc ci sono le strutture della privata Chiara Natural e quelle frutto dell’iniziativa della Cna (la confederazione dell’artigianato). C’è però una brutta notizia per le migliaia di cittadini che utilizzano gli impianti pubblici Cafc: dal 1º gennaio di quest’anno, infatti, l’erogazione dell’acqua liscia non è più gratuita ma costa 2 centesimi al litro.

Raffica di furti e atti vandalici
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Le gettoniere non danno il resto e non consentono l’introduzione di monete da 1 e 2 centesimi: quindi, un utente che voglia soltanto un litro di naturale deve rassegnarsi a perdere 3 centesimi, più del doppio del costo del litro d’acqua, visto che il taglio minimo delle monete introducibili è di 5 centesimi. In questi giorni ci sono pervenute diverse segnalazioni da parte di cittadini che si sono lamentati dell’abolizione dell’erogazione gratuita.

Spesso capitava che a ricorrere al servizio fossero proprio persone che avevano bisogno di piccoli quantitativi. Insomma, chi utilizzava la “casetta” per dissetarsi, dai ciclisti agli amanti delle camminate. Ora, per non rimetterci qualche spicciolo, occorre inserire almeno 10 centesimi che corrispondono a 5 litri.

Ma è anche una questione di “principio”. La casa dell’acqua nasce, secondo lo stesso Cafc, come «evoluzione ottimizzata delle fontanelle per dare modo a chiunque di attingere alla risorsa dell’acqua, gratuitamente per quella liscia o con pagamento di una piccola cifra per quella addizionata di anidride carbonica».

L’addio all’acqua gratuita si è reso inevitabile per ragioni di sostenibilità economica secondo quanto spiega il presidente del Cafc, Eddi Gomboso.

«Fin da quando abbiamo inaugurato la nostra prima casa dell’acqua a Tavagnacco, 5 anni fa, la nostra idea era di mantenere quella liscia gratuita – premette il presidente – pensando che questi impianti dovessero essere fruibili liberamente come le classiche fontanelle. Il gradimento dell’utenza è stato elevato, anche per l’acqua frizzante che costa 5 centesimi. Abbiamo avuto picchi di 2.300 litri al giorno per singolo impianto e fino ad oggi abbiamo inaugurato una trentina di casette tra Udine e provincia, attivando anche convenzioni con i Comuni».

«Nel 2014, complice l’estate molto piovosa – spiega Gomboso –, il consumo è diminuito a 32mila litri giornalieri complessivi e in particolare nei paesi più piccoli si rischiava una situazione di passività. Insomma, ne abbiamo parlato anche con le amministrazioni comunali e si è deciso di introdurre una tariffa per l’acqua liscia, lasciando invariata quella della frizzante».

«L’unico modo per garantire la continuità del servizio e far quadrare i conti. Una scelta correlata anche agli abusi da parte di qualche cittadino e che molti utenti ci avevano segnalato: c’era, cioè, chi ne approfittava riempiendo decine e decine di bottiglie. Quanto al problema delle gettoniere, sarebbe troppo costoso cambiarle per consentire l’introduzione delle monetine da 1 e 2 centesimi e del resto non credo siano numerosi gli utenti che si recano all’impianto per un solo litro».

«Ricordo che esiste comunque la possibilità di dotarsi della chiavetta ricaricabile che elimina il problema del resto. Già adesso sono acquistabili in numerose rivendite come bar, alimentari, edicole e potenzieremo la rete di distribuzione pubblicando anche sul nostro sito internet un elenco il più possibile aggiornato».

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