Cade dal tetto, muore e nessuno lo vede

CORMONS. Cade dal tetto, muore e nessuno lo vede. È morto così a Cormons, presumibilmente venerdì, Edoardo Persoglia, un artigiano goriziano di 51 anni, cadendo dal tetto dell’abitazione sulla quale stava lavorando, senza che nessuno si accorgesse dell’accaduto.
Una morte silenziosa quella che ha scosso Cormons ieri mattina, quando la notizia ha iniziato a diffondersi: un uomo, impegnato in un’opera di ristrutturazione di un’abitazione privata al numero civico 59 di via Gorizia, era precipitato dal tetto ed aveva perso la vita. Quell’uomo era Persoglia, appunto. Classe 1967, residente a Gorizia in via Brigata Granatieri di Sardegna con la compagna e i due figli, era un artigiano edile, e nei momenti che gli sono stati fatali stava svolgendo lavori di ristrutturazione di un’abitazione di proprietà di un udinese, U.C.: è stato proprio quest’ultimo, ieri mattina poco dopo le 8, a trovare il corpo senza vita dell’operaio.
Dai primi accertamenti svolti dai carabinieri, sembrerebbe che la tragedia si sia consumata già nel tardo pomeriggio di venerdì: Persoglia era solo, e l’ipotesi che si sta facendo largo è che stesse lavorando sul tetto dell’edificio di due piani, dal quale avrebbe perso a un certo punto l’equilibrio senza che vi fossero testimoni che potessero notare cosa stesse accadendo, andando quindi a cozzare prima contro la tettoia al primo piano (alcuni coppi infatti sono distrutti, segno che c’è stato un pesante impatto) e quindi a terra, nel cortile accanto ai macchinari edili con cui stava svolgendo il lavoro commissionatogli. Come detto, però, nessuno si è accorto del dramma che si stava consumando: il giardino interno dell’abitazione è coperto da mura alte due metri, e dalla strada – sempre molto trafficata essendo via Gorizia la principale arteria di accesso al centro storico – nessuno poteva notare il corpo dell’uomo. Per questo motivo il primo a rendersi conto dell’accaduto è stato il proprietario dell’immobile, giunto sul posto per un controllo ieri mattina: aperto il cancelletto del giardino, si è trovato di fronte agli occhi l’agghiacciante scena. Non gli è rimasto altro da fare che chiamare i soccorsi, purtroppo ormai inutili, e le forze dell’ordine: diverse le pattuglie dei carabinieri che ieri mattina erano visibili di fronte al civico 59. Gli uomini della Scientifica hanno svolto tutti i rilievi del caso, e poco dopo le 11 è arrivato anche il medico legale per accertare il decesso di Persoglia.
I carabinieri hanno lavorato per raccogliere testimonianze e dati per l’intera mattinata: sul posto è poi arrivato anche il pubblico ministero di turno, Paolo Ancora, che ha aperto un’indagine sulla tragedia per stabilire cosa possa essere andato storto in questa drammatica vicenda che è costata la vita a un artigiano edile di appena 50 anni, professionista esperto e molto apprezzato nel proprio lavoro. Lo stesso pubblico ministero ha disposto il sequestro dell’immobile: da ieri nel primo pomeriggio infatti sono stati messi i sigilli all’ingresso del civico 59.
Per ora si sa solamente che Persoglia stava svolgendo lavori di manutenzione alla struttura: «In quella casa sino a qualche anno fa – racconta una vicina – abitava la nonna dell’attuale proprietario, che poi però è morta: persone a modo, sia lei che i familiari. Mi dispiace terribilmente che sia avvenuta una tragedia simile». U.C. aveva quindi deciso di ristrutturare l’immobile dopo la scomparsa dell’anziana, e per questo motivo si era affidato all’esperienza di Edoardo Persoglia. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che qualcosa sia andato storto in materia di sicurezza, causando la caduta e la conseguente morte dell’artigiano edile. Le indagini sono in corso, e ieri pomeriggio c’è stato un primo incontro per fare il punto della situazione tra gli inquirenti nella stazione dei carabinieri di Cormons. Intanto, in tutta la città iniziava a diffondersi la notizia e lo sgomento era enorme.
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