Bus per lavoratori e meno gente sui mezzi: ecco come ci si muoverà nella Fase 2

Si dovranno indossare le mascherine e nessuno resterà in piedi in corriera, sui treni sedili divisi da barriere di plastica
A woman wears a protective face mask aboard of a bus, Milan, Italy, 09 March 2020. ANSA/Marco Ottico
A woman wears a protective face mask aboard of a bus, Milan, Italy, 09 March 2020. ANSA/Marco Ottico

UDINE. Pullman speciali per trasportare i lavoratori nelle diverse zone industriali. Su questa ipotesi sta lavorando la Regione in attesa di analizzare i questionari pensati per monitorare le difficoltà che i lavoratori dovranno affrontare dal 4 maggio, quando una buona parte tornerà negli stabilimenti.

L'assessore regionale ai Trasporti, Graziano Pizzimenti, assieme ai rappresentanti di Confindustria Udine, Confindustria Alto Adriatico, Api, Confartigianato e ai vertici delle aziende regionali di trasporto pubblico Trieste trasporti, Apt Gorizia, Atap Pordenone, Saf e la Fuc, sta valutando di far arrivare nei poli produttivi un sistema di pullman organizzato sulla base dei nuovi turni di lavoro.

Su questi mezzi gli utenti viaggeranno seduti, due o uno se privo di mascherina, in un metro quadrato, separati da divisori in plexiglass oppure da tende. Ogni mezzo metterà a disposizione quasi una ventina di posti. Non è esclusa l'attivazione di un biglietto Covid che, spiega l'assessore, «tenga conto dei maggiori costi che dovranno sostenere le aziende per garantire spostamenti sicuri».

L'ipotesi è legata al numero di utenti possibili, se i lavoratori non la riterranno adeguata non si farà. «I mezzi pubblici, nel rispetto delle linee guida che saranno proposte dal Governo - spiega Pizzimenti - garantiranno maggiore sicurezza nei tragitti casa-lavoro, unitamente alle disposizioni di controllo sanitario che saranno messe in atto dalle aziende all'ingresso, all'uscita e durante lo svolgimento dell'attività lavorativa».

L'auspicio delle aziende che gestiscono il Tpl Fvg è di recuperare i passeggeri e quindi gli introiti calati dell'84 per cento dall'inizio della chiusura del Paese. Le perdite sono ingenti e non sarà facile far quadrare i bilanci annuali.Parallelamente la Regione sta ragionando anche con le Ferrovie per l'organizzazione dei treni regionali. «Stiamo aspettando da Roma il via libera» aggiunge Pizzimenti nel dirsi favorevole alla prenotazione dei posti come già avviene per chi viaggia con le Frecce e gli Intercity.

In questo modo sarebbe più facile controllare la disponibilità dei posti e quindi il numero dei viaggiatori che potrà salire. Non va dimenticato che garantire il distanziamento sociale significa dimezzare i posti e costringere le aziende a prevedere più mezzi o, nel caso dei treni, più convogli. Questo è il vero nodo da sciogliere perché soprattutto le Ferrovie non hanno a disposizione molti treni da garantire in aggiunta. Diversa la situazione per la Ferrovia Udine-Cividale dove l'amministratore unico, Gianpaolo Graberi, sta analizzando la disposizione dei posti a sedere a scacchiera.

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«Abbiamo ordinato - rivela - i copri cuscini con la scritta "vietato sedersi"». Su questi convogli non sarà possibile prenotare i posti e così la Fuc dovrà trovare un modo per controllare gli accessi. Anche questo è un nodo da sciogliere su tutti i mezzi pubblici. Non a caso le rappresentanze sindacali chiedono certezze sulla tutela degli autisti e degli addetti alla manutenzione. Il segretario regionale della Filt-Cigl, Valentino Lorelli, invita a rimodulare le regole che garantiscono la tutela del personale e dei viaggiatori, «per evitare che alla graduale ripresa delle attività non faccia riscontro una ripresa del contagio».

Il segretario generale della Fit Cisl, Antonio Pittelli, invece, suggerisce di prevedere fin d'ora la nuova programmazione per l'inizio dell'anno scolastico. «Il sistema dei trasporti va ripensato, garantendo la sicurezza, attraverso il distanziamento sociale e la sanificazione dei mezzi e dei luoghi di attesa sia del pubblico, che dei lavoratori». Lorelli e Pittelli sollecitano, insomma, la definizione di un piano organizzativo con il coinvolgimento delle parti sociali.

Ecco quali sono le regole che si dovranno rispettare nei mezzi pubblici

  • Biglietti nominativi e un viaggiatore per metro sui treni

Sedili divisi da barriere in plexiglass, vendita contingentata dei biglietti e prenotazione obbligatoria anche per i treni regionali. Nell'era anti Covid sui treni si salirà con biglietti nominativi per consentire di individuare facilmente la presenza degli eventuali contagiati. La diffusione dell'infezione sarà contenuta attraverso il distanziamento sociale con due passeggeri, uno se non ha la mascherina, per metro quadrato. Anche sui convogli è preferibile coprire naso e bocca.

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Il gel igienizzante per le mani sarà sempre disponibile, mentre il servizio ristorazione sarà eliminato. Nelle stazioni delle città - non si sa ancora se sarà così anche a Udine e Pordenone - saranno creati percorsi differenziati per l'entrata e l'uscita e scatterà la misurazione della febbre. A bordo dei treni si va verso il divieto della vendita e del controllo dei biglietti.

Sarà intensifica l'attività di pulizia e di sanificazione dei mezzi che già ora Trenitalia garantisce in un arco di tempo più breve rispetto al passato. In questo momento sulla linea ferroviaria regionale viaggia l'80 per cento in meno dei treni regionali, mentre le Frecce sono state azzerate. La ripresa dell'attività provocherà un aumento soprattutto dei pendolari che, però, troveranno i mezzi quasi dimezzati. Soprattutto sui treni non si capisce a chi saranno affidati i controlli, pare di escludere che possa farlo il capotreno. Trenitalia conta molto sul senso civico delle persone. E se un passeggero si dimostrerà febbricitante verrà immediatamente isolato dal resto dei viaggiatori.

  • Nessuno resta in piedi e tutti con le mascherine sugli autobus

Sugli autobus nessuno potrà viaggiare in piedi appoggiato sul corrimano: dal 4 maggio sui mezzi pubblici saranno ammesse solo persone sedute con la mascherina. Il piano presentato dal Comitato nazionale al Governo, prevede precise norme anti contagio da SarsCoV2. I passeggeri dovranno salire solo dalle porte posteriori e centrali evitando il contatto tra di loro.

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Anche l'attesa dei mezzi dovrà essere regolamentata, alle fermate i passeggeri dovranno mettersi in fila a oltre un metro di distanza uno dall'altro. I mezzi dovranno essere igienizzati, sanificati e disinfettati quotidianamente, nelle grosse città non si esclude l'installazione dei conta persone. Tra l'autista e i passeggeri non dovrà esserci alcun contatto. In queste ore le aziende regionali stanno ragionando su questi paletti per garantire il servizio in sicurezza.

«Stiamo analizzando la situazione al tavolo istituito dalla cabina di regia regionale», conferma il vice presidente della Saf, Massimiliano Marzin, nel ricordare che già in questo momento l'azienda sanifica quotidianamente i mezzi, settimanalmente lo fa anche con l'ozono nonostante per la gran parte delle corse, i mezzi stiano viaggiando vuoti.

Dal 4 maggio non sarà più così. Non a caso il vice presidente assicura che l'azienda è pronta ad aggiungere altri mezzi nel caso in cui, a seguito dell'inevitabile riduzione dei posti, l'attuale flotta dovesse risultare insufficiente soprattutto in certe zone. Complessivamente, la Saf dispone di 400 autobus in 20 diversi depositi. L'obiettivo, anche per ragioni di sicurezza, resta quello di favorire l'utilizzo dei mezzi pubblici.

  • Alitalia si prepara per giugno con un volo su Roma

I voli aerei non partiranno a breve. «Nessuna compagnia immagina di volare a maggio. Stanno vendendo biglietti per testare la risposta del mercato. Stanno cercando di capire se incontrano la domanda. Oggi Alitalia sta pensando di partire con un volo giornaliero su Roma dal 4 giugno».

L'amministratore delegato di Trieste Airport, Marco Consalvo, aggiunge che le altre compagnie stanno ragionando su una possibile ripartenza da metà giugno. Anche se Ryanair ha già fatto sapere che piuttosto di lasciare posti vuoti preferisce non volare.

«La convivenza con il coronavirus sarà molto complicata», continua Consalvo immaginando i collegamenti estivi con il sud Italia, Roma, Napoli, la Puglia e la Sardegna. Dopodiché anche l'Ad di Trieste Airport attende di conoscere le misure che le autorità del trasporto aereo europee daranno per gli aeroporti e gli aerei. In primis come dovrà essere garantito il distanziamento sociale. «Rispetto al traffico 2019 abbiamo un terminal grande tant'è che la misurazione della temeratura ai passeggeri può essere effettuata anche all'esterno».

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L'Ad sta valutando tutte le possibilità per garantire la massima sicurezza all'interno e all'esterno dell'aeroporto. Con i tecnici sta mettendo a punto una serie di sanificazioni attraverso strumentazioni in grado di controllare la qualità degli ambienti. Il personale dell'aeroporto prepara la segnaletica per garantire la distanza di sicurezza tra i passeggeri che anche a bordo dei velivoli dovranno indossare guanti e mascherine. Ovviamente sugli aerei non dovranno mancare le confezioni di gel igienizzante per le mani e una maggiore pulizia in tutti gli ambienti.

  • Sulla Udine-Cividale la scritta "vietato sedersi" distanzierà i passeggeri

Misure analoghe a quelle dei treni nazionali e regionali saranno applicate anche sui mezzi della Fuc (Ferrovia Udine-Cividale) dove l'attenzione resta alta. L'amministratore unico Gianpaolo Graberi, sta analizzando i piani di sicurezza che si prepara ad adottare dopo aver analizzato la situazione con la Regione. «Abbiamo ordinato i copri sedili con scritto "vietato sedersi" per evitare equivoci e garantire le distanze di sicurezza all'interno dei convogli».

Graberi sa bene che dal 4 maggio dovrà fare i conti con un numero di viaggiatori dimezzato, ma è pronto ad aumentare le carrozze nel caso in cui non dovessero risultare sufficiente. Considerato che l'anno scolastico inizierà a settembre, fino ad allora la Fuc ipotizza di riuscire a rispondere alle richieste senza grandi cambiamenti di programma. Ovviamente, anche in questo caso, molto dipenderà se la Regione riuscirà ad attivare i mezzi dedicati per il trasporto dei lavoratori nei poli industriali. L'altro punto su cui la Fuc attende risposte è il traffico ferroviario transfrontaliero.

«Stiamo aspettando l'apertura delle frontiere per ragionare anche sul Micotra, il treno che arriva fino a Villach, in Austria». Graberi, auspica che venga chiarito pure il tema del servizio treno+bici per stabilire chi dovrà caricare le biciclette e soprattutto come dovranno essere trasportate. Se, a esempio, avvolte in una protezione dopo essere state sanificate. La ripresa di questo servizio è legato alla ripresa della stagione turistica e delle percorribilità della pista ciclabile Alpe Adria. Anche sulla ciclabile più bella d'Europa potrebbero scattare le misure di sicurezza.

 

 

 

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