Borgo Stazione, i residenti hanno paura: "In strada troppe risse"

UDINE. I problemi cominciano con il calare della sera, quando il gran via vai del giorno lascia il posto alle strade buie e deserte. E quando anche portare fuori il cane, dopo una certa ora, diventa motivo di angoscia. Così oggi, in molti, vivono borgo stazione. Le risse e le violenze degli ultimi giorni alimentano la paura dei residenti e l’allerta dei negozianti, quando devono abbassare la serranda e mettere al sicuro l’incasso della giornata.
E se i controlli già ci sono, allora andrebbero potenziati, chiedono in molti, soprattutto in orari notturni. Senza contare gli schiamazzi, gli ubriachi, i giardini e i muri utilizzati come bagni a cielo aperto. Lo sa bene Silvana Marcalli, pensionata, venuta ad abitare in viale Leopardi trent’anni fa, quando di certo «le cose non erano così – racconta –. Questo quartiere ha cambiato volto, gli stranieri sono aumentati a dismisura, ogni giorno assisto a risse tra immigrati dalla finestra del mio appartamento. Sono violenti e qui nessuno vive più tranquillo come un tempo. Se il mio campanello suona, non apro mai, non mi fido. Ci vorrebbero delle telecamere e un po’ di polizia in più».
«Io mi premunirò di una mazza da baseball – scherza, ma neanche tanto, Michele Massarotto residente in via Roma – con tutte queste spranghe c’è da stare attenti». Il riferimento, è alla rissa di qualche giorno fa in viale Leopardi e agli immigrati coinvolti. «Rispetto tutti, ma devono integrarsi, non possono fare come fossero a casa loro. E le forze dell’ordine dovrebbero aumentare i giri di sera, anziché di giorno».
C’è chi è convinto che il peggio debba ancora venire, e che i veri problemi inizieranno con la primavera, quando le temperature miti favoriscono la presenza di stranieri di notte: «Non scendo più a portare il cane dopo le 21.30 – confida una signora, Franca, che non vuole rivelare il cognome per timore di ripercussioni – a quell’ora ci sono già le prostitute» e indica il parcheggio davanti ai giardinetti pubblici di via Carducci. La cosa che mi dà più fastidio è vedere che la polizia ma non fa nulla. Per non parlare, poi, del fatto che sui gradini della Dante bivaccano personaggi poco raccomandabili».
Gettano acqua sul fuoco i commercianti di via Roma, perché dalla sicurezza della zona dipende anche la loro attività, ma si percepisce una certa insofferenza. Alcuni, come Carolina del Jolly Pizza e Manuela Gastaldo, non si sentono in pericolo. «Siamo abbastanza tranquilli, anche se ogni tanto entra qualche faccia strana che tenta di portarsi via qualcosa senza pagare - spiega Barbara Martina, commessa dello Stock Scarpe - insomma stiamo in guardia». Fabiola Porceddu ha aperto da due settimane il suo negozio, la Fabbrica dei Desideri: «Temo gli stranieri quanto gli italiani, senza distinzione. Ma questa è una via bellissima e visti i controlli sono tranquilla, anche perché lavoro in orario diurno».
«Chi frequenta il mio bar si sente al sicuro - afferma Giuseppe Coppola, titolare del Caffè Corin da oltre vent’anni -. Il dramma sono i bar vicini, gestiti da cinesi che vendono alcolici a prezzi bassissimi, ed è inevitabile attirare un certo tipo di gente. Dopo le 20, la strada comincia a popolarsi di gruppetti di extracomunitari che bevono, e le risse sono facili».
Lodovica Bulian
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto