Bimba di 3 anni uccisa dal cane, assolti mamma e zio

SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO. La morte di Astrid Guarini, la bambina uccisa dal cane pastore tedesco Cloe, appartenente allo zio, il 25 maggio 2015 nel cortile della casa di quest'ultimo, a San Martino al Tagliamento, è stata provocata da un evento imprevedibile.
Lo ha stabilito nella mattinata di oggi, mercoledì 25 ottobre, il giudice monocratico Rodolfo Piccin, del tribunale di Pordenone, che ha assolto perchè il fatto non sussiste dall'accusa di omicidio colposo la mamma della piccola, Mara Menotto, 45 anni (avvocato Laura Sbrizzi) e lo zio Loris Truant, 46 anni (avvocato Luca Colombaro), entrambi residenti a San Martino al Tagliamento.
A sostenere l'accusa c'era il pm Maria Grazia Zaina, titolare dell'inchiesta, che aveva chiesto la condanna degli imputati a 6 mesi di reclusione ciascuno, senza la concessione delle attenuanti generiche.
Secondo la procura il padrone del cane avrebbe omesso il controllo di Cloe, e la madre della bambina avrebbe consentito il contatto tra la piccola e l'animale senza sorveglianza o protezione dal cane.
Il padre di Astrid, l'imprenditore Pietro Guarini, si era costituito parte civile.
Nel pomeriggio fatale lo zio Loris Truant si era allontanato dalla sua abitazione. Cloe era libera, all'interno del cortile recintato. Dopo alcuni minuti Mara Menotto era entrata nel cortile, con la figlia e la cuginetta. Poi si era recata in cucina.
Il dramma si era consumato in una manciata di secondi, mentre la madre stava volgendo le spalle alle bimba per cercare di chiudere la porta d'ingresso, difettosa.
Cloe sembrava tranquilla, quando d'un tratto aveva azzannato alla gola Astrid. Un'aggressione giudicata repentina e imprevedibile. Vani i soccorsi del 118. La piccola era deceduta in pochi istanti.
In aula zio e mamma sono stati ritenuti innocenti ed è emerso, fra l'altro, che il cane Cloe era così mansueto che veniva anche utilizzato per manifestazioni nelle scuole.
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