“Baffo sas”, due ex soci patteggiano per bancarotta

ROVEREDO . Si è conclusa ieri con due patteggiamenti davanti al gup Monica Biasutti (pm Federico Facchin) la coda giudiziaria legata al fallimento della “Baffo sas di Baffo srl &c.” di Roveredo in Piano che risaliva al gennaio 2016. La società gestiva la mensa del Nip di Maniago, mentre il noto ristorante e pizzeria di Roveredo e il “Fuori tutti”, non erano stati toccati dal provvedimento, in quanto all’epoca già rilevati, in affitto d’azienda, dalla Altom srl che continua tuttora l’attività con risultati positivi.
Hanno scelto la strada del patteggiamento con sospensione della pena i fratelli Ivan e Chetti Bernabè, difesi dall’avvocato Francesco Santini, ex soci della “Baffo sas di Baffo srl &c.”. Un anno e quattro mesi ciascuno, con il beneficio della sospensione condizionale della pena.
Nella sua ricostruzione accusatoria la Procura di Pordenone aveva inquadrato due ipotesi di bancarotta fraudolenta, ravvisando peraltro anche la limitatezza del danno: la distrazione, nell’arco di due anni, era risultata di poco inferiore ai 40 mila euro, cifra che era stata ritenuta di fatto corrispondente all’ammontare degli stipendi (da circa mille euro al mese) non ancora versati. I due ex soci, che erano anche lavoratori all’interno della ditta, erano rimasti infatti senza stipendio. Ravvisata, inoltre, la tardività della richiesta di fallimento. Secondo la ricostruzione difensiva prima di fermare l’attività dell’azienda si erano cercate soluzioni alternative, ma non era bastato ad evitare l’epilogo.
Nell’ottobre 2015 la società aveva depositato domanda di concordato con riserva, ma l’ammontare del debito che toccava i 2 milioni di euro, aveva portato inesorabilmente alla domanda di fallimento. Nel frattempo la storica azienda di Roveredo aveva continuato a funzionare regolarmente essendo stata rilevata sempre nel 2015 in affitto da una società terza, assicurando anche la continuità lavorativa.
I problemi, per la società, erano cominciati con la revoca dell’appalto della gestione della mensa del Nip di Maniago con un costante calo di utenti a causa della crisi. Nel 2013 i lavoratori erano dieci, scesi quindi a sette, “dirottati” a Roveredo con la revoca dell’appalto. Ma la forte esposizione debitoria non aveva permesso alla società “buona”, quella appunto del ristorante pizzeria e del “Fuori tutti”, di assorbirla con un azzeramento. A quel punto si era arrivati al fallimento, decretato il 21 gennaio del 2016.
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