Avvistata coppia di sciacalli in Friuli: ripresi sul Torre anche due cuccioli - Video

Una coppia di sciacalli dorati con almeno cinque cuccioli custoditi da una femmina helper si aggira lungo le sponde del torrente Torre. Nella zona attorno a Pavia di Udine la famigliola vive nel timore di incontrare il lupo. E Luca Lapini, lo zoologo del Museo di storia naturale, tra i maggiori esperti dello sciacallo in Italia, invita a non sottoporre gli animali a indagini bio-acustiche estemporanee che potrebbero stressarli.
Il monito è la conseguenza del monitoraggio coordinato dallo zoologo che, la scorsa settimana, a seguito di un avvistamento di un lupo nella zona, ha installato le fototrappole pensando di riprendere il predatore di ungulati. Le immagini invece hanno rivelato tutt’altro. Lapini e gli agenti del corpo forestale regionale, Leandro Dreon e Marco Luca che, con il supporto della locale riserva di caccia, collaborano all’attività, si sono trovati di fronte a un maschio di sciacallo dorato e a una femmina in lattazione.
E se quelle immagini lasciavano presagire la presenza dei cuccioli, la conferma è arrivata quando i piccoli hanno risposto ai richiami o meglio all’emissione dei versi di un gruppo riproduttivo. Ma l’aspetto che più ha colpito Lapini è stato il comportamento della femmina helper, la sorella più vecchia di un anno dei piccoli sciacalli che si sostituisce alla madre: «Quando ha avvertito le emissioni alle quali hanno risposto i cuccioli e non gli adulti, la femmina helper è uscita dal branco ed è venuta aggressiva verso di noi urlando in modo disperato. Questo comportamento – spiega Lapini – rivela condizioni di fortissimo stress che potrebbe essere imputabile al fatto che nella stessa zona ci sono i lupi».
Lo sciacallo dorato, meglio noto come lo spazzino perché mangia le carogne, teme il lupo. Sa che può diventare una sua facile preda. «Abbiamo assistito a un fatto molto commovente, la femmina helper si è fermata a 10 metri da noi e quando ha avvertito la nostra presenza è tornata indietro». Secondo Lapini i cuccioli si trovavano a 2 chilometri dal luogo dove è stata effettuata la stimolazione play back. «Le survey bio-acustiche sembrano indicare che il gruppo riproduttivo sia costituito da 5-7 esemplari, ma sono in corso approfondimenti per definire meglio la consistenza». Nel frattempo, lo studioso del Museo di storia naturale invita a non sottoporre il branco a ulteriore stress con la sovrapposizione di iniziative indipendenti di ricerca.
«Non creiamo altro stress agli animali che sono già particolarmente provati dalle stimolazioni acustiche. Diverse immagini riprese da privati sembrano indicare che il lupo sia vicino alla zona monitorata. Guidato dalla sovra-stimolazione acustica il lupo potrebbe localizzare gli sciacalli, decimando il gruppo familiare. Possono verificarsi conseguenze simili a quelle registrate nei Magredi pordenonesi, dove il locale gruppo riproduttivo ha smesso di vocalizzare da novembre 2016 e nonostante ciò è stato decimato dai lupi».
Lapini ricorda che «le norme indicate da Gojage (Goldenjackal informal study Group in Europe), raccomandano di non stimolare lo stesso gruppo più di una volta ogni due, tre mesi. Sia per non rendere inutili gli esisti della bio-acustica, che in aree sovrastimolate diventano illeggibili, sia per evitare di attirare i lupi».
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