“Attenzioni” alle bariste: è duello

Carabiniere indagato, no dei giudici al confronto con una vittima

CORDOVADO

Nuova udienza, ieri, davanti al tribunale collegiale di Pordenone sul caso del carabiniere di 43 anni accusato delle ipotesi di reato di violenza sessuale, ingiuria e minaccia.

I giudici, dopo avere sentito l’ultimo testimone dell’accusa, hanno respinto una richiesta sollevata dal difensore del militare dell’Arma, l’avvocato Cristiano Leone, ovvero il confronto diretto, in aula, tra l’imputato, Andrea Minguzzi, all’epoca dei fatti contestati (nel 2008) in servizio alla stazione carabinieri di Cordovado e oggi a Codroipo, e una presunta vittima delle sue ipotetiche attenzioni.

«L’istanza – hanno dichiarato i giudici Eugenio Pergola (presidente), Monica Biasutti e Roberta Bolzoni (a latere) – non è necessaria ai fini della decisione». Minguzzi, secondo quanto raccontato davanti ai giudici da alcune ragazze che lavoravano in un paio di bar di Cordovado frequentati dal militare, sarebbe stato solito rivolgersi a loro offendendole pesantemente, facendo pesanti allusioni anche di carattere sessuale.

L’accusa di violenza sessuale è motivata dal fatto che l’appuntato, ieri presente in aula, durante una serata al bar con gli amici per festeggiare il suo compleanno, avrebbe palpeggiato il sedere di una banconiera.

L’udienza, dopo avere sentito anche tre testimoni della difesa, è stata rinviata al 10 febbraio del prossimo anno quando saranno sentiti gli ultimi tre testimoni prima della chiusura della fase dibattimentale per lasciare la parola ad accusa e difesa prima della sentenza.

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