Anniversario del Terremoto in Friuli, l’annuncio della Protezione civile: «Lavoriamo a una legge per tutelare i sindaci»
Lo comunicano in una nota congiunta il Capo Dipartimento Fabio Ciciliano e il viceministro Vannia Gava. «Dalla tragedia un impulso alla nascita dell Pc, serve una norma che tuteli amministratori e soccorritori»

Ricorre martedì 6 maggio l’anniversario del devastante terremoto in Friuli, il 6 maggio 1976, che causò mille vittime e 3000 feriti. Da quel tragico evento, però, hanno preso corpo anche le intuizioni di Giuseppe Zamberletti, allora Commissario Straordinario per la ricostruzione, che diede impulso alla nascita della Protezione civile italiana. Grazie a Zamberletti, l’esperienza di quei mesi drammatici ispirò la creazione di un moderno sistema di protezione civile e del volontariato organizzato.
«In quei tragici giorni – ha detto il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano – la straordinaria solidarietà, l’attivismo dei cittadini e di moltissime persone accorse da tutta Italia per aiutare ebbero un impatto enorme sulla comunità colpita e sulle istituzioni, dando avvio alla creazione di un sistema di volontariato organizzato di protezione civile. Proprio in Friuli Venezia Giulia alcune recenti vicende giudiziarie hanno riguardato le attività di Protezione Civile, con ricadute significative. Il Dipartimento, da sempre in prima linea per salvaguardare chi a proprio rischio opera al servizio degli altri, si sta impegnando per definire e introdurre una norma che tuteli sia gli amministratori sia i soccorritori».
«Ringrazio il dottor Ciciliano, che ha subito accolto la necessità e l’urgenza di una proposta normativa tesa ad introdurre un’esimente per colpa grave nelle situazioni di emergenza, offrendo così maggiore certezza e tutela a chi, ogni giorno, opera per il bene delle comunitàì» dichiara il viceministro Vannia Gava.
«Da già amministratore locale con delega alla Protezione Civile, so quanto questi uomini e donne siano una presenza fondamentale nei territori: al fianco dei sindaci, presenti nelle situazioni più fragili, attivi nella prevenzione e nell’intervento. Il Friuli Venezia Giulia, con la sua storia e il suo impegno, rappresenta un modello nazionale. Non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso. Abbiamo il dovere di sostenere e proteggere chi ogni giorno si mette al servizio del Paese».
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