Ivan Theimer a Cividale: l’arte monumentale che racconta popoli e storia

Con la mostra “Da Valicate Frontiere”, le sculture del maestro francese decorano piazze e monasteri: un viaggio nel tempo tra bronzi, natura e identità europea.

Lucia Aviani
Una delle sculture di Ivan Theimer a Cividale
Una delle sculture di Ivan Theimer a Cividale

“Da Valicate Frontiere”, citando il titolo della rassegna, le sculture del celebre artista francese Ivan Theimer sono giunte a Cividale, decorando quattro spazi all’aperto e l’ala della quadreria del monastero di Santa Maria in Valle. È la grande mostra en plein air (e non solo) organizzata per l’estate 2025 dall’assessorato comunale alla cultura, che come location per le opere monumentali ha scelto piazza Paolo Diacono, Foro Giulio Cesare, la loggia del palazzo municipale e l’ingresso dell’ex convento delle suore Orsoline, nel quale, come detto, è collocato pure il ricco allestimento dedicato alle creazioni di proporzioni minori, racchiuse in teche.

«I lavori del maestro hanno un fascino e una bellezza senza tempo. Dopo una recente visita a Cividale – spiega l’assessore alla cultura, Angela Zappulla – Ivan Theimer ha accolto con entusiasmo la proposta di realizzare in città un’esposizione che raccontasse la sua arte, che già decora piazze fra le più belle d’Europa e molte città della Toscana, luogo in cui ho ammirato le sculture di questo straordinario talento e ne sono rimasta affascinata».

«Grazie al già direttore dei Civici Musei di Udine, Gilberto Ganzer – prosegue – ho preso contatti con la moglie dell’artista, Olga Spanio, di origini friulane: mi sono interfacciata con lei per organizzare l’allestimento, che sarà inaugurato il 12 luglio, alle 19, davanti al tempietto longobardo (alla presenza, ci auguriamo, dello stesso Theimer) e che si potrà poi ammirare fino al 12 novembre. Stiamo ora predisponendo un catalogo, con testi di Fulvio Dell’Agnese, presidente del Circolo Iniziative Culturali Pordenone, e con foto di Stefano Ciol.

«Questo evento – conclude l’assessore – vuole valorizzare l’illustre storia di Cividale, città romana e longobarda, incrocio di culture, punto di contatti fra popoli che qui hanno lasciato segni importanti. Theimer li evoca nei suoi bronzi, che raffigurano ora animali (marini, con le sue amate tartarughe: una, possente, campeggia davanti al municipio) ora uomini, immersi nelle dinamiche del tempo e della natura».

Nella quadreria del monastero il pubblico incontrerà una sessantina di pezzi, le cui dimensioni spaziano dai pochi centimetri al metro: l’installazione è in fase conclusiva, perché proprio in queste ore si stanno curando gli ultimi dettagli.

Ivan Theimer è nato nel 1944 a Olomouc, nella Repubblica Ceca; dal 1963 al 1965 frequentò l’Accademia di belle arti di Uherské Hradiště, ma dopo l’occupazione sovietica della Cecoslovacchia, nel 1968, emigrò a Parigi (dove vive), proseguendo gli studi all’École nationale supérieure des beaux-arts, dal 1968 al 1971.

Negli anni Settanta partecipò a numerose mostre in Francia, distinguendosi nel vivace ambiente artistico della capitale, tanto che dieci anni dopo il suo arrivo venne invitato a partecipare alla Biennale di Venezia nel Padiglione francese, dove tornò nel 1982 e nel 1995. Nel 1989, dopo la Rivoluzione di velluto, Theimer riprese i contatti con il Paese natale: a ricompensare il suo ritorno e la partecipazione alla vita artistica fu lo stesso presidente Havel, che decise di dedicargli una grande mostra antologica al Belvedere del Castello di Praga

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