Ancora scritte contro la Chiesa: questa volta al cimitero di Manzano

Cercavano una ribalta per esternare, attraverso il dileggio e le ingiurie, la loro condanna alle istituzioni religiose e al Pontefice, marchiata con la vernice spray. L’hanno trovata sui muri, sulle pareti della cappella sulle lapidi del cimitero di Manzano.
MANZANO.
Cercavano una ribalta per esternare, attraverso il dileggio e le ingiurie, la loro condanna alle istituzioni religiose e al Pontefice, marchiata con la vernice spray. L’hanno trovata sui muri, sulle pareti della cappella sulle lapidi del cimitero di Manzano, profanando un luogo destinato alla memoria dei defunti in uno dei giorni di maggiore afflusso dei visitatori.


Sono stati alcuni parenti, in visita ai propri defunti, ieri di prima mattina, a constatare gli esiti dell’ennesimo raid notturno, condotto per mano di ignoti che veicolano danneggiamenti e atti vandalici nel nome della protesta anticlericale. È stata la gente del paese a segnalare agli amministratori comunali e ai carabinieri della locale stazione, giunti sul posto per avviare le indagini ed effettuare gli opportuni rilievi fotografici.


A loro è toccato il compito di verbalizzare il contenuto delle scritte e di individuare, se mai c’era, un messaggio fra i vaneggiamenti impressi lungo le mura che cingono il complesso cimiteriale, i muri perimetrali della cappella mortuaria all’interno, i segni che hanno oltraggiato le singole lapidi e ricoperto di vernice rossa una piccola Madonnina in marmo che presidiava una tomba e le colonne del portico antistante ai loculi. Disegni affiancati al nome del Papa, farneticazioni relative al ruolo del cimitero che «diverrà presto un luna park e porterà più allegria», sono alcune delle poco brillanti uscite che ieri mattina campeggiavano fra i sepolcri.


«Domani stesso manderemo gli operai comunali per rimuovere tutte le scritte e ripulire il cimitero – ha tuonato risoluto l’assessore comunale ai lavori pubblici Valmore Venturini – avremmo provveduto immediatamente se fosse successo in un giorno feriale» assicura esprimendo tutto il proprio biasimo per un atto che ha colpito il patrimonio dell’intera comunità. Il cimitero, in relazione al quale proprio oggi saranno consegnati i lavori di ampliamento, di notte rimane aperto e non è videosorvegliato. È stato facile per i vandali, introdurvisi indisturbati per inveire sulle strutture. «Non abbiamo mai registrato episodi di vandalismo all’interno, per noi è stata un’amara sorpresa e stiamo valutando la possibilità, in futuro, di installare cancelli con chiusura automatica per evitare fatti analoghi» ragiona Venturini.


Al momento, non resta altro da fare, se non pensare a ridare dignità alle sepolture rimuovendo le scritte oltraggiose e aggiornare il lungo elenco dei raid vandalici condotti contro le gerarchie ecclesiastiche. Sono undici del chiese che, dal 3 aprile a oggi sono state imbrattate con vernice, olio bruciato e letame: da Vissandone, a Barazzetto, da Turrida a San Odorico a vari edifici chiesastici di Udine.


Anche i cimiteri, nei giorni scorsi, sono stati presi di mira dai vandali che, nell’area del Palmarino, hanno incendiato alcuni cipressi: si trattava, in questo caso, di un gruppo di giovani che sono stati fermati dalle forze dell’ordine e denunciati per danneggiamento.


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