Ancora nessuna multa a Lignano, ma il recinto è stato già allargato

LIGNANO. Multe no, ma recinzioni sì. A dover ricoprire il ruolo del “poliziotto cattivo” è la Lisagest spa, che si è ritrovata costretta a chiudere con tanto di paletti e rete Terrazza a mare per impedire alle frotte degli spiaggiaioli del weekend di accamparvisi sotto e nelle immediate vicinanze.
A fronte delle ordinanze balneari che, siglate dal sindaco Luca Fanotto, parlano chiaro in merito al divieto di stazionamento sulla battigia, di sanzioni per il mancato rispetto delle misure in spiaggia non ce n’è stata ancora nemmeno l’ombra, come conferma Alberto Adami, comandante della polizia locale della città. Se da un lato a parole «si tollera il comportamento di quanti non osservano le regole fintanto che si mantengono le giuste distanze», come affermato nei giorni scorsi dall’assessore al Turismo Massimo Brini, dall’altro le si prova tutte: si è iniziato con le “ronde” dei bagnini e con i loro inviti a spostarsi nei lidi liberi e si è poi arrivati all’installazione di cartelli ad hoc sull’arenile, ma l’unica soluzione pare essere la chiusura totale.
Proprio ieri, infatti, l’intervento cominciato lunedì per delimitare l’area di Terrazza a mare, luogo in cui più di ogni altro a Lignano, soprattutto nei fine settimana, numerosi ragazzi hanno campeggiato l’uno stretto all’altro trascorrendo le proprie giornate al mare dove non è consentito, è stato concluso ampliando di ulteriori dieci metri la recinzione.
A piantonare la zona ci sono i pali in legno e c’è la rete celeste riutilizzati da quello che inizialmente, come suggerito da PromoTurismoFvg, sarebbe dovuto essere il perimetro che avrebbe separato il lungomare dal litorale evidenziando gli accessi agli uffici spiaggia, di modo da facilitare il conteggio e la profilazione dei bagnanti (utile all’eventuale ricostruzione dei contatti in caso di un episodio di contagio da coronavirus).
Posizionata all’altezza degli stabilimenti 10 e 11 di Sabbiadoro, la recinzione era stata in parte installata, ma a seguito del malcontento incalzato da operatori turistici, residenti, turisti e politici, il cda Lisagest ha poi optato, al contrario di quanto deciso dalla Lignano Pineta spa che per ora la tiene, per la sua rimozione. Ed ecco che però ora rispunta la necessità di utilizzarla, sebbene in un altro punto del litorale, sempre in spiaggia.
«Così facendo diamo una risposta concreta a quanti noleggiano le attrezzature da spiaggia, come gli ombrelloni o i gazebi, e si ritrovano circondati da un ammasso di ragazzi che passano l’intera giornata dove non potrebbero, senza considerare i cartelli e le indicazioni degli assistenti bagnanti e degli agenti – ha motivato Emanuele Rodeano, presidente della Lisagest spa –. Nell’ultimo mese abbiamo avuto numerose segnalazioni e non abbiamo potuto fare altro visto che le ordinanze non vengono rispettate: non possiamo rischiare che divampi a Lignano il nuovo focolaio d’Italia».
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