A passo d'uomo dietro i tir in A4, viaggio da incubo nei paesi "intasati" dai mezzi pesanti

PORPETTO. Viaggio in un mattino di ordinaria follia sulle strade della Bassa Friulana intasate dal traffico a causa della chiusura dell’autostrada A4 dopo uno degli ormai frequentissimi incidenti. Secondo i dati di Autovie Venete, nel 2017 sono transitati sulla A4 12.672.622 (+6,30%) di mezzi pesanti e 35.590.183 (+1,36%) di vetture: un fiume di automezzi che in caso di incidenti viene deviato sulla Strada regionale 14.
Ci sono problemi già per immettersi sulla strada Provinciale 80 dall’uscita del casello di Porpetto, a causa dei mezzi pesanti che provengono dal casello di Palmanova diretti verso Venezia. Solo grazie alla cortesia di qualche autista ti lasciano entrare nel “muro” di camion che ti trovi davanti. Inizia così il lento percorso in direzione Latisana a passo d’uomo attraverso l’abitato della frazione di Villalta in direzione San Giorgio, con tir carichi di lamine diretti verso la zona industriale.
Si procede piano, “attaccati” al mezzo davanti, con il timore di tamponarlo in un momenti di disattenzione. In questo caso, il tratto Porpetto-San Giorgio – che generalmente si compie in dieci minuti – richiede almeno mezz’ora di viaggio.
Una volta arrivati alla rotatoria di San Giorgio di Nogaro, dove confluisce il traffico per la Strada regionale 14 in direzione di Venezia o Trieste, il problema si acuisce a causa dei mezzi pesanti carichi di bramme che arrivano da Monfalcone: i tir devono deve percorrere la rampa di accesso alla Sp80 per arrivare alla zona industriale Aussa Corno, ma anche chi è uscito dal casello di Palmanova e ha scelto di scendere in direzione Venezia da Cervignano di fatto intasa la rotatoria.
Tir in fila indiana e traffico in tilt
Hai il tempo per vedere la frazione di Chiarisacco bloccata. Dieci minuti per accedere alla Sr14. E poi innescando la prima e la seconda procedi per il centro del paese, dove, se lasci spazio a qualche automezzo locale che deve attraversare la strada, subito qualcuno protesta suonando il clacson. Passi oltre con il semaforo del centro paese che lampeggia e vai avanti sempre pianissimo: dal senso inverso, chi è uscito a Latisana, non sta meglio.
Intanto si arriva a Zellina, sotto gli sguardi preoccupati della gente che deve attraversare a piedi: nessuno lascia passare. Si procede verso Muzzana del Turgnano un po’ più velocemente, a 50 chilometri l’ora, ma una volta arrivati sulla rotatoria il traffico si blocca ha una curvatura stretta e i camion la percorrono pianissimo prendendola larga. Intanto il tempo passa.
C’è chi tenta qualche sorpasso, ma subito deve desistere: la Strada regionale 14 è stretta e costellata di platani.
Si arriva a Palazzolo dello Stella: qui non ci sono rotonde ma la strada che percorre il paese è stretta e devi stare attento a chi cerca di attraversarla. Momenti di pericolo vero e proprio alla deviazione per Precenicco: il muro di mezzi che arriva da Latisana non lascia passare nessuno, per cui chi deve svoltare lo fa a proprio rischio e pericolo sperando che qualcuno gli faccia spazio.
Finalmente ecco la deviazione per il casello di Latisana, e qui il muro di mezzi pesanti e macchine defluisce, ma c’è chi entra in paese intasando la viabilità per dirigersi verso Venezia nella speranza di trovare meno traffico che in autostrada. Tirando le somme: da Porpetto a Latisana (poco più di 25 chilometri) serve un’ora e mezzo, quando di solito bastano poco più di 20 minuti.
Sindaci della Bassa senza mezzi e uomini, chiamati ad affrontare emergenze ormai croniche sulla viabilità ordinaria che attraversa i loro comuni, ovvero sulla Sr 14 e sulla Provinciale 80. Tutti chiedono personale di polizia sulle strade in caso di emergenza per incidenti sulla A4. Richiesta a cui ha risposto ieri la Prefettura.
1. Daniele Galizio, Latisana
«Il cantiere aggrava una situazione già problematica, su una viabilità che da decenni soffre di criticità in quanto incrocia l’autostrada A4 con la Sr 14 e con la Regionale 354. Si tratta di uno snodo importante che mette in comunicazione tre direttrici, una in direzione Lignano e Bibione, che conta oltre 10 milioni di turisti l’anno, cui si aggiungono il traffico regolare e quello in direzione Trieste o Venezia. Sul ponte della A14 il disagio dei lavori si somma a quello già provocato dalla pessima infrastruttura e dal traffico estivo. Nel periodo estivo la A4 viene chiusa tre volte la settimana ed è su Latisana che il traffico viene dirottato».
2. Franco D’Altilia, Palazzolo dello Stella
«In caso di incidente in A4, il protocollo ci obbliga a mettere il semaforo in modalità lampeggiante sulla Sr14. Il traffico sostenuto forma lunghe code causate dal rallentamento provocato dalle rotatorie, con un numero di mezzi pesanti impensabile per la portata della strada. Il nostro comune è diviso in due dalla Sr14: il traffico sostenuto e l’inoperatività del semaforo rendono pericoloso e quasi impossibile per i cittadini l’attraversamento degli incroci».
3. Cristian Sedran, Muzzana del Turgnano
«I disagi non sono importanti se penso alla mobilità all’interno del comune, resta il problema degli spostamenti verso altri comuni per l’intasamento della Sr 14. In questi momenti di disagio l’attraversamento della statale, che divide a metà il paese, viene facilitato dal sottopasso pedonale e ciclabile di via Municipio, mentre per le auto rimane qualche criticità».
4. Pietro Del Frate, San Giorgio di Nogaro
«San Giorgio e la sua periferia sono tagliati a metà dalla Sr14 e quindi risentono molto del disagio e del pericolo, creando difficoltà anche alla vigilanza».
5. Andrea Dri, Porpetto
«Credo che in caso di incidente nel tratto Porpetto-Ronchis il casello di Porpetto debba essere chiuso in entrata e in uscita ai veicoli pesanti (salvo quelli diretti nella Ziac), i quali devono rimanere in autostrada, a meno che per l’intervento di ripristino non si richieda un tempo molto lungo. In questo caso, prima di far uscire i camion a Porpetto, bisognerebbe forse usare la corsia di marcia opposta, aprendo un varco nei newjersey».
Ecco il nuovo piano per i punti critici
A mettere nero su bianco le procedure da seguire, un protocollo operativo sottoscritto, nel palazzo della Prefettura, dal prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, dall’assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin, dal presidente di Autovie Venete spa Maurizio Castagna, dal presidente di Fvg Strade Giorgio Damiani, dai presidenti delle Uti Riviera Bassa friulana e Medio Friuli, il sindaco di Lignano Luca Fanotto e il sindaco di Varmo Sergio Michelin - in rappresentanza di Marco Del Negro-, dai Comuni di Latisana e Codroipo rappresentati dal sindaco Daniele Galizio e dal vicesindaco Antonio Zoratti insieme alla polizia stradale del Fvg, la polizia stradale di Udine e il Centro operativo autostradale.
Si tratta di un protocollo che si va ad aggiungere a quelli già sottoscritti nell’aprile 2017 incentrati sulla sicurezza della circolazione durante i lavori per la costruzione della terza corsia in A4 Venezia - Trieste, relativi al terzo lotto “Alvisopoli-Gonars” e al quarto lotto “Gonars - Palmanova”.
Quello che è stato definito è un modello di intervento tempestivo e coordinato «che rappresenta un lavoro importante, sotto il profilo della sicurezza sulla strada, dove hanno partecipato diversi attori – ha riferito il prefetto Zappalorto – che dice chi fa che cosa lungo i percorsi alternativi.
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Il precedente protocollo serviva a individuare i percorsi, con questo siamo riusciti a fare una gestione dell’emergenza del traffico sulla viabilità esterna». Si migliora la comunicazione attraverso un apposito software per aggiornare la situazione in tempo reale, e si individuano sugli itinerari alternativi una serie di punti da presidiare, ritenuti più critici, per ridurre il rischio congestione sul territorio.
Zone da presidiare e percorsi alternativi
Le forze di polizia saranno supportate dai volontari della Protezione civile. «In una fase in cui le forze di polizia soffrono la carenza di organico – ha affermato l’assessore Panontin – il contributo dei volontari può essere fondamentale».
Annalisa Mongiorgi, Primo dirigente della Polstrada di Udine, ha definito questa «un’iniziativa che dimostra una valida sinergia sul territorio per ridurre eventuali situazioni di disagio che con i lavori possono verificarsi». Un esempio, per il presidente di Autovie Castagna «di una eccellente collaborazione tra enti diversi sotto il coordinamento della Prefettura».
Un progetto che coinvolge le Damiani le amministrazione comunali. «Abbiamo tenuto conto delle problematiche manifestate dai sindaci – ha riferito Damiani – . Sono stati individuati i punti critici nelle arterie regionali e provinciali, in particolare la Triestina e la Ferrata, che si vengono a creare con interruzione dell’autostrada». Controllare i flussi dei veicoli in uscita non è semplice.
Basti pensare che mentre l’asse autostradale regge un flusso di transiti fino a 2.800 veicoli all’ora, una strada nel sopporta, senza andare in sofferenza, al massimo 4-500 all’ora.
Ci vorrà dunque ancora un po’ di pazienza. «Fra una decina di giorni – riferisce Castagna – contiamo di contrattualizzare con le imprese il tratto da Alvisopoli a Portogruaro. A questo punto tutta la tratta Portogruaro-Palmanova sarà interessata dai lavori. Confidiamo di completarli entro metà 2019».
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