Il raduno degli alpini del Cividale senza il finale alla Francescatto

CIVIDALE. Ora che anche la caserma Francescatto, ultimo presidio militare rimasto in città e, soprattutto, baluardo della vocazione alpina di Cividale, è stata dismessa, il tradizionale raduno delle penne nere del disciolto battaglione Cividale fa sentire più che mai il peso e la forza di un legame.
La cittadina longobarda resta alpina soltanto nella memoria, ma gli ex del corpo militare non mollano e portano avanti una iniziativa nata sull’onda emotiva dello scioglimento del battaglione, appunto (avvenuto nel 1995), e poi consolidatasi nel tempo anziché smorzarsi, nonostante di anni ne siano passati ben 21.
Anche il prossimo fine settimana, così (come tradizione vuole: secondo week-end di gennaio per l’adunata del Cividale, in prossimità della festa di corpo), sarà all’insegna dei cappelli alpini, pronti a riempire a migliaia il centro storico.
E se la nostalgia è ingrediente immancabile nell’imponente rendez-vous degli ex, che confluiscono in loco da tutta Italia, stavolta lo sarà ulteriormente, considerato che la parata delle compagnie e dei reparti del battaglione cancellato non potrà concludersi nella piazza d’armi della Francescatto, a lungo sede del comando dell’Ottavo reggimento alpini, ma dallo scorso settembre inattiva.
La sede del forzato ripiego è comunque simbolica: la sfilata terminerà infatti nel piazzale della stazione ferroviaria, che è stato intitolato proprio all’Ottavo alpini per attestare la vicinanza e l’affetto della città alle penne nere, evocate da statua a tema.
Almeno 3-4 mila gli ospiti attesi per la giornata di domenica, momento clou del raduno, la cui apertura è in programma, come da copione, per sabato mattina a Chiusaforte, ultima sede del Battaglione; per le 10.15 è previsto l’ammassamento, al quale seguiranno la posa di una corona sul monumento ai caduti del Cividale e la sfilata fino alla caserma Zucchi.
Nel pomeriggio i partecipanti all’adunata, promossa dall’associazione Fuarce Cividat in collaborazione con la locale sezione dell’Ana, si sposteranno nella città ducale, dove alle 17 si terrà (al teatro Ristori) l’assemblea annuale dei soci.
Alle 18.30, poi, primo spazio commemorativo, con gli onori ai caduti al monumento di viale Marconi; la serata si concluderà con un appuntamento culturale in teatro, a partire dalle 20.45: verrà proposta la narrazione “Gli alpini del Cividale nei terremoti del Friuli e dell’Irpinia”, che sarà impreziosita dalle testimonianze di alcuni protagonisti.
Nell’occasione saranno raccolti fondi da devolvere alle popolazioni colpite dal sisma in centro Italia.
Domenica, infine, sarà il grande giorno: si inizierà alle 9.30, con la deposizione di corone sul monumento che ricorda i battaglioni Cividale, Val Natisone e Monte Matajur. Alle 10 l’alzabandiera solenne e le allocuzioni delle autorità in piazza Duomo; quindi messa in basilica e, al termine del rito, sfilata da piazza Resistenza al piazzale Ottavo alpini.
Nel pomeriggio, dalle 15 all’ammainabandiera (16.30), concerti di fanfare nelle piazze principali.
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