Zapata così è devastante Felipe, un finale da leone

L’intervento più importante della sua partita lo compie nel primo tempo quando si distende sulla sua destra per deviare a mano aperta il sinistro a rientrare di Schick. Un po’ incerto a inizio ripresa quando non esce su Praet. Due minuti prima del rigore aveva dimostrato un buon riflesso sul destro di Muriel. Nel finale dirige bene la difesa.

Un po’ ingenuo in occasione del calcio di rigore, però diventa difficile gettargli la croce addosso per quell’unico episodio vista l’attenzione e la voglia esibite per tutta la gara nell’insolito ruolo di terzino destro, lui che è un mancino naturale. Resta abbastanza misterioso il fatto che, dopo l’infortunio di Samir, non abbia giocato lui al posto di Adnan.

Si fa trovare una sola volta fuori posizione, nell’azione successiva al vantaggio bianconero, per sua fortuna i compagni pongono rimedio. Poi perde la testa e va a prendere per il collo Muriel con il quale, è bene precisarlo, c’erano antiche ruggini. Un errore perchè così mette ancora più in difficoltà la squadra. Rischia una lunga squalifica.

A Schick concede una sola conclusione alla fine del primo tempo, e stiamo parlando di uno dei giovani talenti di maggiore prospettiva del nostro campionato la cui clausola è di 25 milioni, non bruscolini. Si tratta sicuramente di uno di quei giocatori da cui ripartire la prossima stagione.

Delneri gli chiede un sacrificio spostandolo sulla sinistra. Tradotto: di lui si fida anche se messo fuori ruolo, di Adnan no, nemmeno nella sua posizione naturale. La partita rafforza le convinzioni del tecnico friulano perchè “Feli” lo ripaga con una prestazione totale. E quando l’Udinese resta prima in dieci e poi in nove si trasforma in un leone.

La sua partita finisce alla fine del primo tempo per un abbaglio dell’arbitro che considera da rosso la sua entrata. Un abbaglio, ma lui deve imparare a non allungare la “zampa” quando non può intervenire sul pallone. Da qui il mezzo voto in meno dopo un buon primo tempo.

Meno dentro il gioco rispetto alla gara con l’Atalanta. Ingenuo quando sbaglia il controllo innescando il contropiede di Muriel sul quale però va a recuperare. Al termine di un suo spunto non sa se tirare o crossare e alla fine viene fuori una inutile via di mezzo. Respinta dalla barriera una sua punizione.

La solita prestazione di sostanza in mezzo al campo grazie alla quale si fa perdonare qualche imprecisione in fase di costruzione. Discreta l’intesa con Balic con il quale si scambia posizione e compiti.

É lui a innescare la ripartenza che porta all’immediato vantaggio bianconero. Finisce addirittura da terzino sinistro a dimostrazione di una duttilità e di qualità atletiche fuori dal comune. Anche lui rischia qualcosa nella zuffa essendo il primo ad andare a riprendere Muriel.

Nel primo tempo quando si allarga sulla sinistra è letteralmente devastante. Bravissimo nel liberarsi di Silvestre e servire su un piatto d’argento il pallone dell’1-0 a Thereau. Tiene sempre in apprensione la difesa blucerchiata, anche quando rimane da solo là davanti. Nonostante i crampi è suo l’ultimo spunto al minuto 96.

In sette giorni non si può ritrovare come d’incanto la condizione. Il problema, quindi è di testa. Ieri è tornato quello di prima della sosta di Natale, ispirato, voglioso. Dodicesimo centro stagionale, record personale.

Entra per dare più fidicità alla mediana. Svolge bene il compito e quando può riparte: salta fuori tempo sul cross di Zapata e il suo colpo di testa finisce a lato.

Va a fare l’esterno di centrocampo nel 4-4-1. Buone ripartenze, ma è un po’ ripetitivo nella giocata. Ogni tanto dovrebbe anche alzare la testa.

Ha facilità di palleggio, ma ha ragione Delneri quando dice che è ancora leggerino dal punto di vista fisico.