Virtus Corno vende la Coppa per pagare la multa

La goliardica iniziativa della società raccoglie quasi metà dei 600 euro da pagare per i fumogeni e i cori anti-Trieste
FOTO MISSINATO - CALCIO TAMAI
FOTO MISSINATO - CALCIO TAMAI

CORNO DI ROSAZZO. I dirigenti della Virtus Corno si sono appellati alla generosità dei propri tifosi per racimolare i 600 euro di multa rimediati nella trionfale finale di coppa Italia di Eccellenza per il lancio di fumogeni e i cori contro Trieste.

La società, goliardica, ha infatti posto in vendita prima della gara di campionato con il Cjarlins i due trofei conquistati a Lignano, compreso quello alla memoria di Diego Meroi. L’iniziativa ha fruttato una somma pari a quasi alla metà della sanzione, ma non è l’aspetto che sta più a cuore al presidente Antonino Libri.

«Eravamo rassegnati alla multa – spiega –, ma 600 euro sono un’esagerazione se si pensa che in serie A l’Atalanta è stata sanzionata con mille 500 euro per frasi ben peggiori. Senza considerare che un paio di anni fa la Triestina in Eccellenza ha causato problemi di vario genere per 32 gare senza che nulla fosse eccepito».

Ci sono un altro paio di aspetti che Libri vuole sottolineare. «Non pretendo i ringraziamenti – continua – ma è certo che senza l’iniziativa nostra e del Chions la finale di Lignano non avrebbe goduto della partecipazione di pubblico e della sana vivacità che l’hanno contraddistinta per la soddisfazione di tutti. Invece, ci è arrivata una sanzione che ha ben poco di educativo, perché non ha fatto altro che esacerbare gli animi dei nostri sostenitori come ben si può comprendere viaggiando sui social network. Se si vuole creare cultura sportiva, che a parole tutti pongono come obiettivo, non è questa la via da percorrere».

Richiesto di un parere in merito, il presidente del comitato regionale della Figc, Gianni Toffoletto, allarga le braccia. «A Lignano c’erano tre commissari – sottolinea –, ma non posso accedere ai loro referti. Inoltre, il mio ruolo mi impedisce di commentare le decisioni della giustizia sportiva nel rispetto della sua autonomia». (cla.rin.)

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