Vent’anni di amicizia tra le curve sull’autostrada Udine-Salisburgo
il gemellaggio
Le curve di Udinese e Salisburgo hanno festeggiato ieri i 20 anni di amicizia. In realtà 21, essendo il gemellaggio nato nel 2000, con la festa rinviata di un anno a causa della pandemia. Un’amicizia nata all’inizio del millennio quando alcuni rappresentanti delle due curve si incontrarono a Ravenna, grazie al casuale ritrovo con amici in comune.
Vent’anni in cui non sono mancate le rispettive visite, con il fato che in questo arco di tempo ha messo di fronte le due squadre anche in occasione di un turno di Coppa Uefa, che ha visto premiata la squadra austriaca capace di espugnare lo stadio Friuli ribaltando il successo bianconero sul neutro di Linz. Un’amicizia, tra le due curve, che non è venuta meno, anzi, nemmeno quando le frange più calde della tifoseria austriaca hanno deciso di non seguire più la storica squadra che giunse anche a giocarsi una finale di coppa Uefa, poi persa con l’Inter, visto l’avvento della Red Bull che decise di cambiare non solo denominazione, ma anche i colori sociali della squadra: dal viola al biancorosso. Da lì l’idea di ripartire con il vecchio logo e i vecchi colori sociali, con una squadra formata e presieduta dai tifosi stessi. Hanno fatto seguito tanti campionati dilettantistici, con l’apice raggiunto con la promozione in serie B. Ora, da qualche anno, il ritorno in serie C con la gara interna di ieri, vinta contro il Kuchl, scelta come scenario per suggellare i due decenni di amicizia con la curva udinese. In una storia che, per l’occasione, ha visto anche la stesura di un libro, naturalmente scritto sia in italiano che in tedesco, titolato “Salzburg-Udine XX Years, piccoli episodi di una grande amicizia”. Racconti, aneddoti e curiosità di un legame unico, al di là delle difficoltà legate alla distanza e alla lingua, come racconta Giovanni Adami, avvocato da sempre vicino alle dinamiche della curva nord di Udine. «Ospitare o essere ospiti dei ragazzi di Salisburgo – le sue parole – è sempre un’emozione diversa. Il rapporto che ci lega con i ragazzi austriaci è particolarmente sentito e la festa di ieri, unitamente al libro, lo testimoniano. Lunga vita a questo rapporto». —
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