Un Gps per “controllare” i bianconeri

Ideato da una ditta friulana, viene usato per tarare su misura i futuri allenamenti

UDINE. Più di qualcuno, probabilmente, avrà notato quelle fasce nere con la scritta “Gpexe” che indossano i giocatori dell’Udinese durante (quasi) tutte le sedute di allenamento. Possono sembrare buffe o bizzarre, viste dall’esterno, ma in realtà rappresentano un’invenzione tutta friulana utilizzata per misurare l’intensità mantenuta da ogni singolo calciatore durante le varie sessioni agli ordini di Stramaccioni.

In estrema sintesi parliamo di un ricevitore Gps che permette di acquisire essenzialmente il dato relativo alla velocità di chi lo indossa sulla schiena. A partire da questo parametro base, quindi, vengono poi ricavate tutta una serie di preziose informazioni per la valutazione della prestazione dell’atleta - distanza, intensità delle accelerazioni, potenza metabolica e consumo d’ossigeno tanto per citare alcuni esempi - grazie alle quali si possono tarare su misura i futuri allenamenti e correggere gli eventuali errori compiuti dai singoli calciatori.

Come accennato, il sistema è stato sviluppato in Friuli dalla ditta Exelio Srl di Udine in stretta collaborazione, nella passata stagione, con il professor Enrico Di Prampero e gli ex preparatori atletici dell’Udinese Cristian Osgnach (attualmente “migrato” al Pordenone) e Claudio Bordon.

Utilizzato in via sperimentale non soltanto dalla formazione bianconera - che lo ha confermato anche in questa stagione evidentemente soddisfatta del prodotto finale -, ma anche dalle due controllate della famiglia Pozzo – Watford e Granada - da qualche mese è entrato effettivamente in commercio registrando più di una manifestazione di interesse da parte di altre squadre professionistiche. Perché la tecnologia evolve continuamente e con essa anche il gioco del calcio. E da queste parti, come noto, non piace a nessuno restare indietro nel tempo.

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