Un friulano re d’Europa con la nazionale russa

La Russia non vinceva un titolo europeo U19 femminile da 22 anni. A portarla di nuovo sul più alto gradino del podio, dopo oltre due decenni, è stato il “nostro” Luca Milocco, aiuto allenatore e scoutman della nazionale russa da 4 stagioni a fianco di Svetlana Safronova. Un grande risultato sportivo per Milocco, che ha contribuito a riportare in alto una nazionale che nell’era Urss aveva dominato la categoria per 12 edizioni di fila (dal 1966 al 1990). A Nitra, in Slovacchia, le sue ragazze hanno battuto in finale la Serbia per 3-0. Al rientro in Russia è stato accolto trionfalmente dal presidente della Federazione nazionale di volley, Stanislav Shevchenko, che attendeva questo risultato da lungo tempo.
Luca Milocco è tornato in regione da pochi giorni: è tornato a Savogna d’Isonzo, dove risiede, dopo 4 anni di assenza quasi continuata. Ha in tasca un titolo importante e un contratto che lo lega alla nazionale giovanile russa per altri tre anni. «Questo titolo porta con sé una soddisfazione immensa - ci ha spiegato -. Ripaga per il duro lavoro svolto in questi anni e soddisfa le aspettative della federazione». Ancora non ci crede, Luca. Ci racconta con dovizia di particolari tutti i momenti clou dell’Europeo: ripercorre con grandissima precisione le tappe della sua carriera che lo hanno portato dall’esordio a Moraro, in Prima divisione, fino a vincere questo titolo continentale.
Luca, 43 anni, abita a Savogna d’Isonzo, paese di origine della mamma Aleksandra, da cui ha imparato lo sloveno. Dal papà Luigi e dai nonni Ottavio e Tranquilla ha imparato il friulano. Il nonno Ottavio è originario di Pavia di Udine, la nonna Tranquilla di Gonars. Sposati a Gonars, i nonni si sono poi trasferiti a Castions di Strada. Luca ha iniziato la carriera sportiva giocando a calcio, a Savogna e a Sant’Andrea. Un infortunio lo ha portato sulla strada del volley. Lo zio Germano, presidente della Pallavolo Morarese, gli ha chiesto di portare a termine la stagione della squadra femminile in Prima divisione come dirigente-allenatore. Da lì è scoppiato l’amore per la pallavolo.
Negli anni Luca ha saputo trasformare la sua passione in un lavoro, anche grazie all’interesse per le statistiche. Durante le esperienze con il settore giovanile e la serie C, a Farra, ha coltivato la passione per i numeri, che «allora si registravano con carta e penna e con le videocassette». È stato uno dei primi in regione ad acquistare Data Project, lo sport software leader nel mondo e a diventarne un esperto utilizzatore, cosa che gli ha consentito di lavorare con la nazionale italiana di volley prima e poi anche per la stessa Data Project, per cui si è occupato, in tempi recenti, di scoutizzare le gare delle principali manifestazioni internazionali.
«A livello italiano il mio risultato più importante è stato a fianco di Stefano Micoli, in A2 a Cremona - conclude Luca-, con cui ho raggiunto i play off per la A1 per due anni di fila. Sono al fianco di Svetlana dal 2012, sia in nazionale che come allenatore di club. Nelle ultime due stagioni l’ho affiancata anche in B1, a Mosca. Nei prossimi tre anni lavorerò con lei solo in nazionale. Della Russia mi affascinano la grandezza e la semplicità della gente».
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