Un altro atleta morto sulle piste «In Fvg reti a norma e sicurezza»

SELLA NEVEA. A neanche un mese dalla tragica morte del discesista francese David Poisson, in seguito a una caduta durante l’allenamento di discesa a Nakiska in Canada, un altro lutto ha colpito il...
SELLA NEVEA. A neanche un mese dalla tragica morte del discesista francese David Poisson, in seguito a una caduta durante l’allenamento di discesa a Nakiska in Canada, un altro lutto ha colpito il mondo dello sci e ancora sulle nevi canadesi. A perdere la vita è stato il 17enne Max Burkhart, giovane talento della Germania, caduto durante le prove cronometrate della libera di Lake Louise valida per il circuito NorAm. È poi deceduto all’ospedale di Calgary.


Un’altra volta, dunque, le protezioni si sono dimostrate insufficienti a salvare la vita degli atleti. «Non so cosa sia successo al ragazzo tedesco per potere giudicare serenamente – commenta Walter Wedam, già allenatore della nostra nazionale e attualmente responsabile del Centro di allenamento delle prove veloci Gustav Thoni a Sella Nevea –, non conoscendo né la dinamica della caduta né i motivi dell’impatto, non posso entrare nel merito dell’accaduto. Certo che due disgrazie in così breve tempo devono far riflettere. Erano anni che non si verificavano infortuni di questa gravità sulle piste di gara».


Ma le nostre sono piste sicure? «Cerchiamo di adoperare ogni attenzione per consentire agli atleti la migliore sicurezza per evitare che una caduta possa tramutarsi in tragedia. Fra cadere e farsi male e cadere e morire c’è una differenza abissale. Nelle gare internazionali della velocità, c’è una giuria che vigila. Gente esperta che valuta ogni pericolo. Negli allenamenti, non ufficiali, invece, sono gli allenatori a valutare quali sono i passaggi a rischio e a scegliere le contromisure».


Sulla pista del Canin, ci sono le protezioni adeguate? «Certamente sui 3 km della pista vi sono 2 km di reti alte a bordo pista e per di più disponiamo di reti Fis B, alte 2 metri che disponiamo ai lati dei punti ritenuti nevralgici. Ma anche le piste turistiche in regione sono dotate di reti di protezione per la sicurezza degli sciatori».


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