Udinese, Pereyra al Besiktas: non è ancora fatta

UDINE. C’è sempre una sottile linea di demarcazione tra speranza e realtà, e se da venerdì 14 luglio i tifosi della Zebretta hanno cominciato a perdere le speranze di rivedere Roberto Pereyra ancora con la maglia dell’Udinese, e con la fascia da capitano al braccio, è perché sul web ha cominciato a rimbalzare la notizia di un “Tucu” annunciato alle visite mediche con i turchi del Besiktas, il club di Istanbul che ha cercato di oltrepassare la linea delle fondate speranze bianconere con una proposta reale e importante, essenzialmente costruita sui due anni di contratto, più l’opzione di un terzo, offerti al 32enne argentino.
Tutto vero, e soprattutto tutto confermato dallo stesso entourage del giocatore seguito da Federico Pastorello e che a nostra precisa domanda ha ammesso la trattativa in essere con i bianconeri del Bosforo, balzati così al primo posto tra i pretendenti all’argentino che dal 1 luglio si è svincolato dall’Udinese a parametro zero, flirtando poi con l’Inter e ascoltando anche il Torino.
Basterebbe questo semplice aggiornamento a cui abbinare una percentuale bulgara sulle effettive possibilità che Pereyra possa rientrare ancora nei progetti dell’Udinese per chiudere il discorso, dando ormai per perso l’ex capitano, ma invece non è così.
Non è così perché dall’entourage sono filtrate anche altri aggiornamenti e soprattutto una puntualizzazione importante, di quelle che spesso “radio mercato” dribbla per la smania di dare per conclusi gli affari.
E allora si scopre che Pereyra è stato solo invitato a fare le visite mediche a Istanbul, dove il Tucu potrebbe andare solo nel caso in cui trovasse un accordo economico talmente appagante da lenire anche il dispiacere di non giocare la Champions, visto che i turchi partiranno dal secondo turno preliminare di Conference League.
Insomma, da quanto filtra c’è ancora un bel po’ di mare tra il dire e il fare, altrimenti gli stessi agenti del giocatore venerdì non avrebbero aggiunto che «la porta dell’Udinese è ancora aperta, per un ritorno che resta una possibilità da non escludere».
È un’affermazione che potrebbe anche suonare di maniera in un frangente simile, con in corso una trattativa con un altro club.
Eppure anche se affermazione rappresenta una possibile realtà, allora quella famosa linea con la speranza di cui sopra può essere riavvicinata da tutti i cuori bianconeri friulani, anche quelli della famiglia Pozzo che col Tucu hanno un rapporto talmente solido e duraturo da avere giocato a carte scoperte, avendogli proposto un rinnovo importante che punta a consegnargli in mano le chiavi dell’Udinese per un paio d’anni.
È una realtà che l’argentino conosce come le sue tasche in campo e fuori dal 2011, da quando furono i Pozzo a portarlo in Europa dal River Plate.
Come dire che oltre ai soldi c’è di più, e se proprio in questi giorni Pereyra è a Udine, dove ogni giorno si sta allenando con i professionisti della Mc Sport Performance capitanata dal preparatore atletico cividalese Matteo Cencig, conosciuto all’Udinese, è perché il Friuli è casa del Tucu. D’altronde, era stato lo stesso nuovo dt Federico Balzaretti, una settimana fa, a ricordare che l’Udinese stava ancora aspettando Pereyra, a dimostrazione della trasparenza di rapporto e di quella speranza che in fondo in fondo cova anche Sottil.
Perché il capitano ha concluso la stagione con 5 gol e 9 assist in 36 partite e saprebbe garantire ancora spessore, personalità e leadership facendogli da secondo allenatore in campo.
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