Una meravigliosa Apu sbanca Trento

Partita da urlo degli udinesi, sempre avanti e con un finale tosto arriva una vittoria pesantissima

Antonio Simeoli

Cantano i tifosi dell’Apu, la squadra va sotto la curva, è una festa meravigliosa e meritatissima all’ombra del Bondone e della Paganella. L’Apu Old Wild West sbanca Trento e addirittura si iscrive al gran ballo delle Final Eight di Coppa Italia.

In pochi l’avrebbe mai detto? Merito di un cuore enorme, ma anche di un gran bel gioco, difesa in primis. Elencare tutti i protagonisti del blitz in riva all’Adige sarebbe ingeneroso, ognuno ha messo un mattoncino. Anche i due Usa criticati. Piccolo, ma anche loro l’hanno messo.

L’inizio è scoppiettante. Nell’impianto-gioiello di Trento, sospinta dall’ottantina di tifosi arrivati dal Friuli, l’Apu c’è eccome se c’è. Bendzius, difesa, ritmo. E’ fondamentale controllarlo per fermare le folate della banda del barbuto Cancellieri. Ritmo folle, tiro da fuori, Steward, Hassan, Battle e Jones guardie da paura.

E Niang jr? Vogliamo parlarne? Che roba è? Un diamante grezzo in arrivo per il coach della Nazionale Banchi. Vertemati se la gioca con Mekowulu, presto cambiato da Spencer, Alibegovic, Christon e Ikangi. Oltre al lituano, Insomma, gli altri due Usa, Brewton e Dawkins, al solito entrano dopo. Vero, l’inizio di Aubery lo smarrito è raggelante: palla buttata nel cestino.

Poi però piazza subito 5 punti. L’altro? Prima palla toccata: passi. Eppure sembrano dentro la partita. Primo quarto: 21-15 Apu, ritmo sotto controllo, difesa ok: mica male. Intorno il clima è super: intrattenimento, ospitalità, organizzazione. Certo, avere un palasport moderno aiuta, ma non è un caso se Trento dal nulla ha fatto due finali scudetto e nel volley ha vinto tutto. Da imitare, ma più difficile a dirsi che a farsi. Jones, meno uno.

E’ una squadra di Eurocup Trento, magari non la miglior versione degli ultimi anni, ma roba di livello. “Alè, Alè, forza Apu”, canta lo spicchio. Udine va. Trento è più o meno solo una terrificante schiacciata di Bayehe. Christron fa l’altruista. Sì, la coperta è corta, perché i soliti (due) ignoti in fondo fanno pochino, ma è di lana merino. E Bendzius al freddo è abituato (17 punti in 20’).

Spencer e Mek presidiano le plance e un contropiede fotonico concluso da una tripla di Calzavara più un canestro di Brewton fanno volare l’Apu (43-27). Che per vincere, però, pur tirando col 50% da tre e prendendo più rimbalzi, deve limitare le palle perse, 10 in 20’ sono una enormità. Non inganni il 45-31 di metà partita: è lunghissima.

Ma è una gran bella Apu. Che sfrutta l’assenza del pivot Mawugbe attaccando il ferro. Steward, 16 punti di media, ancora a zero: gran difesa di Ikangi e non solo di Iris. Trento tira male, è in confusione, ma potenzialmente ha tanti punti nelle mani.

Vertemati sa che qui si decide la partita, i 4 punti di Bayehe gli stano indigesti, Ikangi mette 5 punti di fila, ma anche 4 falli. Non ci sono gli americani? Ragazzi, comunque ricordate questi che tirano la carretta da mesi. Lui, Mirza, Da Ros. Entra Dawkins: per passare in riva all’Adige servono tutti. Aubery: sveglia. Eccolo: tripla del 55-39. “Segna per ni, vogliamo vincere” canta ininterrottamente lo spicchio. Mentre il capitano si sciroppa minuti su minuti. Sì, serve anche Brewton.

E bisogna limitare Bayehe che fa male. Peggio Steward e Hassan con due triple rianimano Trento cui bastava dare un colpetto per buttarla nell’Adige. Il tutto in 30 secondi. E’ la serie A baby: 55-49 a 3’ dalla fine del quarto. Un canestrone di Bendzius dà ossigeno, ma quando la barca sbanda, e ci sta per carità, Christon deve stare in campo, specie con un Calzavara non al meglio. Punto e basta. Anche se ha le polveri bagnate. Fine terzo quarto: 58-51 Apu.

Dai Brewton, servi anche tu. “Trento, Trento” grida lo speaker. Tripla di Jakimovski, si mette male perché per la prima volta nel match Udine non riesce a controllare il ritmo. E se Alibegovic deve fare pentole e coperchi c’è qualcosa che non va. Servirebbero i punti di quei due, di Christon. Ma, l’Apu trova ancora una volta quelli di un granitico Spencer. E con la difesa e una tripla di cuore Mirza, cuore e anima della squadra, e due liberi di Christon a 6’ dalla fine risale a +11.

Prima ondata respinta. Il cronometro scorre lento. Brewton dà segnali. “Noi vogliamo questa vittoria”, canta lo spicchio. Steward tripla. Ikangi (eroico) pure. Jakimovski altra tripla. Christon deve prendere fiato. Dai Calza, reggi. Ikangi forza, siam sempre lì: dove sono quelli che dovrebbero tirare? Altra tripla di Steward: a 3’ dalla fine Trento risale sul 72-69.

E’ la seconda ondata. Terrificante. Il palazzo s’infiamma. Meko segna due liberi, Ikangi recupera un pallone, Bendzius segna: 76-71 a 1’30”. Mekowulu stoppa a 25” dalla fine, il lituano mette il 78-73 della vittoria, il nigeriano schiaccia.

Finisce 82-75. Signori pacco di Natale, Capodannno, Befana, San Valentino e mettiamoci pure Pasqua tutto insieme. Il presidente Pedone domenica va al PalaLido di Milano a stringere la mano a Leo Dell’Orco successore del signor Armani con una classifica da urlo.

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