Udinese, la carica arriva dai tifosi: in 2600 all’allenamento pre Torino
Runjaic recupera Bijol e Payero per cercare di terminare il girone d’andata a quota 29 punti in classifica

Niente a che fare col sacro, ma anche il profano ha la sua fede e i tifosi dell’Udinese ne hanno dato riprova venerdì 27 dicembre presentandosi in 2.600 all’allenamento a porte aperte strategicamente piazzato dalla società tra le festività natalizie, dopo la vittoria di Firenze e prima della sfida casalinga col Torino.
Eccola qui la partita che in caso di vittoria potrebbe far lievitare ulteriormente l'entusiasmo e la carica dei tifosi bianconeri, di pari passo con la classifica della Zebretta che potrebbe addirittura girare a 29 punti nel caso di un blitz a Verona, sabato 4 gennaio. Tutti calcoli che si ascoltavano venerdì 27 tra i tifosi, ma che sono rimasti custoditi tra la speranza e i desideri dei duemilaseicento che hanno assistito all’allenamento in un silenzio assordante, rotto soltanto dagli applausi arrivati al termine delle esercitazioni in cui Jaka Bijol e Martin Payero si sono dimostrati recuperati e pronti alla causa. Un silenzio che nulla ha tolto all’atto di presenza, alla voglia di esserci per il puro piacere di esprimere vicinanza e fedeltà alla squadra del cuore. E tutti con quella speranza lì, di trovare ancora due vittorie nella calza della Befana per girare a 29, cifra che sarebbe superiore ai 28 punti colti due anni fa con Andrea Sottil in panchina, ma soprattutto in linea con le ultime imprese europee legate alla gestione di Francesco Guidolin, con i 27 punti delle stagioni 2010-’11 e 2012-’13, quando poi si andò in Europa.
Chissà, poi, se il silenzio di ieri è stato pure scaramantico, come ha fatto capire Alessio Canciani, arrivato dal Veneto. «Quota 29? Preferisco non dire nulla, anche perché l’ultima volta che ho parlato ha portato male e abbiamo perso. Ma io ci credo». Ha 23 anni Alessio, mentre non ne hanno neanche dieci i due piccoli Astrid e Amedeo, accompagnati dalla mamma. Arrivano da Bruxelles e il piccolo chiama a gran voce Thauvin con impeccabile accento francese.
Sono tra i tanti bambini presentatisi ieri con i genitori. Alcuni stanno sulle spalle dei papà e guardano, sperando che rotoli un pallone dalle loro parti. Ma non ne arrivano perché in campo i bianconeri sono precisi nelle esercitazioni di possesso palla in cui Kosta Runjaic fa capire in parte le sue scelte per il Toro, anzi quelle che probabilmente prenderà oggi dopo la rifinitura. Intanto ha ripiazzato Bijol al centro della difesa il tecnico tedesco che ha provato anche Payero. Adesso gli mancano solo Keinan Davis, Oier Zarraga, Lautaro Giannetti e Maduka Okoye per completare il puzzle, visto che Sanchez è lì che mulina già da un paio di settimane abbondanti.
L’allenamento scivola via veloce e intenso sotto gli occhi di una cornice di pubblico davvero speciale che Gokhan Inler fa sua con una battuta. «È stupendo. È stato tutto speciale. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Tutti insieme». Il responsabile dell’area tecnica osserva i bianconeri fanno il giro del campo per i selfie e gli autografi. Mister Kosta è chiamato a gran voce e sorride.
«Dobbiamo cavalcare l’onda di questo entusiasmo e dare continuità alla gara di Firenze», si augura il presidente Auc, Bepi Marcon. Inler è lì a due passi, lo ascolta e strizza l’occhio. Missione compiuta. Adesso sotto col Toro. Con questi tifosi da corrida tutto deve essere possibile.
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