Udinese - Inter, sarà la partita di Pereyra
L’argentino capitano e vero leader come conferma la voglia di confrontarsi coi tifosi sotto la curva dopo i fischi col Sassuolo ma anche uomo mercato (a parametro zero) che piace all’Inter

L’abbiamo lasciato sotto la Nord, dove ha parlato con i rappresentati del Curva bianconera una volta incassati i fischi e la contestazione che ha espresso il malcontento di una buona fetta della tifoseria al termine della gara pareggiata con il Sassuolo, la scorsa domenica.
Ma l’abbiamo lasciato sui social anche con l’immagine di una “story” che raccontava la cena con il suo procuratore Federico Pastorello, perché si sa che, a 32 anni e con un potenziale “parametro zero” da cogliere, sono molti i club che si stanno informando sui desideri in chiave futura di Roberto Pereyra.
È per questi motivi che la partita di sabato sera allo stadio di San Siro sarà ancora di più la partita del “Tucu” che ha un ruolo da leader all’interno di uno spogliatoio come quello dell’Udinese, scosso da una flessione di rendimento in termini di risultati, e che è uno dei giocatori sui quali l’Inter si è informata a gennaio in prospettiva, in vista del prossimo 1 luglio, quando l’argentino potrebbe cambiare casacca senza dipendere dall’Udinese.
Un addio già scritto? Tutt’altro, considerando che, al di là delle voci, non ci sono al momento delle trattative in dirittura d’arrivo tra l’entourage del giocatore e un altro club, nonostante il regolamento che permette ai giocatori in scadenza di sottoscrivere dei pre-accordi già sei mesi prima della fine del contratto.
Questione di rapporti e quelli tra i Pozzo e l’argentino sono ottimi e improntati alla riconoscenza da parte di Pereyra che è stato una delle tante intuizioni di Gino Pozzo sul mercato sudamericano, dove lo pescò ventenne nell’estate del 2011, reduce dalla clamorosa retrocessione in B del suo River Plate, dove il “Tucu” vorrebbe ritornare per chiudere la carriera e dove hanno già fatto dei sondaggi la scorsa estate.
L’impressione è che, per qualità del gioco e motivazioni, Pereyra però possa aspirare ancora a un biennale in Europa. E non è detto che questo non sia ancora con l’Udinese, squadra che l’ha avuto alle proprie dipendenze fino al 2014, prima di cederlo alla Juventus per 14,5 milioni di euro e vederlo rientrare nell’orbita dei Pozzo due anni dopo, quando si trasferì al Watford.
Nell’estate del 2020, dopo la retrocessione della squadra nella serie B inglese, il ritorno in Friuli, portandosi dietro comunque un contratto piuttosto pesante dalla Premier, seppur mitigato dal Decreto crescita che incide sul costo lordo di un giocatore che proviene dall’estero e guadagna più di un milione di euro. Il “Tucu” è circa sui due netti, ma cerca anche degli stimoli alla fine di una carriera comunque brillante, stimoli che potrebbero arrivare dalle coppe.
Che l’Inter a meno di irrazionali cataclismi giocherà ma che anche l’Udinese sogna, seppur negli ultimi mesi siano più frequenti gli incubi per colpa di un’inattesa flessione.
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