Udinese, il ritorno al Friuli di Pablo Mari
Il difensore del Monza lo scorso anno nei sei mesi passati in Friuli cambiò il volto la squadra di Cioffi

In Friuli è rimasto appena sei mesi giocando 15 partite e segnando 2 gol, eppure Pabo Mari non è stato un giocatore banale per l’Udinese.
Arrivato in prestito dall’Arsenal per sostituire Samir, ceduto al Watford, si è dimostrato quello che Alberto Zaccheroni ama definire un «giocatore di spessore».
Il centrale spagnolo lo scorso anno ha cambiato la vita all’Udinese: piazzato al centro della difesa a tre ha portato personalità, pur non essendo un mostro di velocità con la sua presenza Cioffi ha alzato il baricentro della squadra, cosa che era più difficile da fare quando giocava Nuytinck.
NUMERI
Quindici partite, dicevamo, e due gol, uno a Firenze, il primo del poker calato dai bianconeri al Franchi, il secondo allo Spezia nell’ultima gara disputata con la maglia bianconera visto che nel turno successivo a Salerno Pablo Mari rimase a guardare.
In panchina il 22 gennaio a Marassi con il Genoa, nella gara successiva giocò titolare e non uscì più. Assente per squalifica con il Cagliari (fu espulso nel turno precedente a Napoli in quella che forse è stata la sua unica stecca nel coro bianconero) è sempre rimasto in campo per 90’ fatta appunto eccezione per la gara del San Paolo e per le due panchine con Genoa e Salernitana.
TROPPI SOLDI
Con lui in campo è cresciuto il rendimento anche dei giocatori che gli sono stati a fianco, ovvero Becao e Perez. Anche per questo allora si pensava che al termine del prestito secco che scadeva a giugno, l’Udinese avrebbe potuto fare un investimento importante.
La valutazione si aggirava tra gli 8 e i 10 milioni, tanti per un giocatore che il prossimo 31 agosto compirà trent’anni senza dimenticare l’ingaggio che superava decisamente il milione di euro.
Troppo secondo Gino Pozzo che ha preferito investire 4 milioni su Bijol che di anni ne ha sei di meno e che quindi, se rispetterà le attese, sarà vendibile tra un anno a una quotazione almeno triplicata.
NUOVO PRESTITO
E così Pablo Mari – non un giocatore qualsiasi visto che tre stagioni fa al Flamengo vinse la Coppa Libertadores – è rientrato all’Arsenal. Quelle quindici prestazioni all’Udinese non sono passate inosservate e un dirigente competente come Adriano Galliani è andato a bussare alla porta dei Gunners.
Anche per le ricche casse brianzole quegli 8-10 milioni erano troppi per l’acquisto di un quasi trentenne e così ecco la formula del prestito per una stagione.
TRAGEDIA SFIORATA
Nella gara d’andata contro l’Udinese Pablo Mari non c’era perché bloccato da un problema muscolare. Sabato sarà regolarmente al suo posto per la prima volta da ex contro i bianconeri.
Nel Monza è un leader incontrastato, ha fatto molto bene all’inizio, poi quel terribile episodio dell’accoltellamento da parte di uno squilibrato in un centro commerciale ad Assago dello scorso 27 ottobre lo ha costretto a un lungo stop. I numeri del suo torneo parlano di 21 presenze e un gol.
Pur potendo contare sulla sosta dei Mondiali per recuperare, il suo rendimento in questo inizio di 2023 ha avuto un leggero calo. Sarà comunque bello rivederlo in campo e applaudirlo. Perché, lo ripetiamo, Pablo Mari non è stato un giocatore banale per l’Udinese.
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