Udinese, contro la Roma serve un pomeriggio Real

Bianconeri in “versione Nicola” contro i giallorossi che “vedono” la Champions. C’è bisogno di determinazione e dei gol di Lasagna
Udine Novembre 2018. Davide Nicola neo allenatore Udinese. Foto Petrussi
Udine Novembre 2018. Davide Nicola neo allenatore Udinese. Foto Petrussi

UDINE. Il dubbio della vigilia è questo: il nuovo mister dell’Udinese Nicola darà le chiavi della squadra all’elemento più rappresentativo dell’Udinese, Rodrigo De Paul o si giocherà la carta del fantasista, tornato stanco, si dice, dalla trasferta con l’albiceleste in Argentina a partita in corso?

Sì, proviamo a “giocare” Udinese-Roma di sabato 24 novembre, alle 15, allo stadio Friuli come una di quelle partite che i bianconeri giocavano alcuni anni fa: con la testa alta, con tanti sogni e poca paura. Proviamoci anche se il rischio di fare una figuraccia parlando di tattica e di scelte e lasciando perdere la difficile (a dir poco) situazione di classifica dell’Udinese e il recente passato, è molto alto.

Perché? Semplice. I numeri parlano di sfida impossibile. Quelli degli ultimi cinque campionati quando la Roma, sia al Friuli che all’Olimpico ha sempre vinto contro l’Udinese.

Quelli delle ultime partite di “Pozzolandia”: sonore sconfitte o brucianti al Friuli con Lazio, Juventus, Napoli e Milan, un misero punto nelle ultime otto partite e una statistica inquietante: in solo due stagioni i bianconeri hanno vinto due partite nelle prime dodici giornate e in quelle due stagioni è finita in B.

Mentre chi di dovere fa gli scongiuri, parliamo allora di uomini, di scelte, di tattica.

Perché il nuovo allenatore, nemmeno due settimane di lavoro nel motore e per giunta con mezza squadra, perché una decina fino a metà settimana viaggiava per il mondo con le nazionali, ieri alla vigilia è stato chiaro con chi parlava di «partita intanto in cui far vedere qualcosa di buono senza badare al risultato». «A me il risultato interessa eccome», ha detto.

Ha ragione. L’Udinese deve togliersi rapidamente dal fondo della classifica. Per farlo, non potendo ancora dai suoi avere pressing distribuito su tutto il campo, automatismi, soluzioni varie per l’attacco, intesa tra i reparti (il mantra della sua missione) pretende compattezza, senso di squadra.

La Roma è tosta. È vero, si presenta senza Manolas in difesa, De Rossi e Pastore a centrocampo, Perotti in attacco, ma martedì si giocherà la qualificazione dal girone di Champions contro il Real Madrid all’Olimpico. Ha esperienza, frecce al suo arco.

Nicola la contrasterà con un 3-5- 2 che avrà Nuityinck (Ekong stanco, Wague fuori) come guardiano ideale per Schick, l’esperienza di Behrami, la potenza di Fofana rivale perfetto per i muscoli di N’Zonzi, la voglia di convincere di Mandragora, che ritroverà il suo allenatore al tempo di Crotone. Out Barak, non convocato Balic, gioiello sbiadito.

L’attacco? Già, l’attacco. Per risalire la china l’Udinese non potrà essere quella delle ultime esibizioni con il pallottoliere sprofondato dalle palline dei tiri in porta, e la rete avversaria immacolata o quasi. Lasagna, se ci sei batti un colpo. Hai visto quanto sei amato dai tifosi? E chissà che Nicola in corso d’opera non tolga pure dalla naftalina Vizeu. Magari tanto scarso non è. Anzi.


 

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