L’Udinese sul filo dei secondi, la Lazio non ci sta: «Errori sempre a nostro sfavore»

Nove quelli tra il tocco fortuito di Davis e la rete del pari contro i biancocelesti furiosi. L’ex designatore Rizzoli: sono troppi per annullare un gol, non c’è immediatezza

Pietro Oleotto
Davis aspetta la convalida del gol dall’arbitro Colombo
Davis aspetta la convalida del gol dall’arbitro Colombo

Chiamatela pure “L’insostenibile immediatezza dell’essere (gol)” facendo il verso a Milan Kundera. È il titolo del romanzo che la Lazio vuole farci leggere dopo aver subito in pareggio all’ultimo minuto, l’altra sera, al Friuli - Bluenergy Stadium, dove se n’è andata sbattendo la porta per protestare contro la decisione del Var Gariglio di non annullare la rete di Keinan Davis, decisione che ha portato l’arbitro Colombo, in collegamento audio con la regioa di Lissone, a far sistemare al centro del campo e a emettere il triplice fischio finale.

Zero parole, solo un comunicato: «Continuiamo a registrare con crescente amarezza una serie di errori sempre a nostro sfavore, ripetuti e difficili da comprendere».

Chissà se l’estensore sa che il “varista” Gariglio detiene il record di due rigori annullati in un tempo, all’Udinese contro il Sassuolo, lo scorso settembre. E se ricorda che ai Rizzi contro il Napoli la Zebretta ha dovuto segnare tre volte per vedersi convalidare il gol dal Var nella precedente sfida interna.

A questo punto del campionato un po’ tutti hanno almeno un episodio al quale “attaccarsi” per spiegare un gol subito – o un rigore ignorato, o una sconfitta –, ma quello di domenica 28 dicembre è stato convalidato soddisfando l’analisi del designatore Gianluca Rocchi, secondo quanto raccolto dal Messaggero Veneto, in linea con quando trapela dalla Gazzetta dello Sport che nella sua versione internet riferisce, cogliendo le classifiche voci di corridoio del Palazzo: «Niente immediatezza, quindi gol regolare. Per i vertici arbitrali non era da annullare».

Proprio sulla parola immediatezza gira l’episodio di una gara vissuta sul filo dei secondi, considerando che il regolamento parla chiaro: nel caso di un tocco, anche fortuito, con la mano, immediatamente precedente alla rete, questa non può essere convalidata. Immediatezza? In termini di tempo? O di metri? Ebbene tra il contatto di Davis con il pallone sul tiro di Zaniolo, che gli sbatte sul braccio destro e il pallone in fondo al sacco laziale passano 9 secondi, dal 94’ e 44 secondi al 94’ e 53. Non solo: tra il tocco e la rete ci sono più controlli, due dribbling visto che la corsa del pallone ha portato Davis a ritrovarsi davanti ben quattro avversari, oltre al portiere.

A questa ricostruzione, poi, si può aggiungere un episodio da “giurisprudenza del Pallone”. Nel 2020 l’allora designatore Nicola Rizzoli dichiarò pubblicamente che la rete di Ibrahimovic in Fiorentina-Milan del 22 febbraio dello stesso anno, annullata dopo 6 secondi dal rimbalzo sul braccio del centravanti, col nuovo regolamento entrato in vigore nella stagione successiva sarebbe stata da convalidare.

Non resta che aggiungere Per aspera ad astra, dedicandola ai presidenti che usano il latino. Attraverso le difficoltà si arriva alle stelle. Succede anche nel calcio.

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