Udinese alla scoperta di Ebosele
Complice l’infortunio di Ehizibue sarà titolare sulla destra in questa volata finale. Prima risposta positiva con la Samp. Sottil: «Grandi margini di miglioramento»

Dicono che studi l’italiano con la stessa assiduità con cui si applica in allenamento, dove chiede e domanda se non capisce.
Fuori dal campo poi fa vita regolare, anche nei giorni liberi, e non manca mai di pregare, fervido cattolico qual è.
Forse è anche per questa condotta che Festy Ebosele è la nuova scoperta di Sottil, una nuova risorsa che sta crescendo a vista d’occhio, come tutti i tifosi hanno potuto bene accorgersi lunedì con la Sampdoria.
D’accordo, a sorprendere è stata soprattutto la sgroppata sulla fascia sinistra con cui si è ingollato il campo prima di arrivare al limite dell’area e servire a Pereyra il pallone dell’1-0 con un assist degno del miglior trequartista, per timing e dosaggio del filtrante, ma non è solo in quella giocata che si sono notati i miglioramenti del classe 2002 di Enniscorthy, l’irlandese di origini nigeriane con doppio passaporto che Gino Pozzo ha portato in Friuli a parametro zero dal Derby County (con contratto fino al 2027), anticipando l’inverno scorso la possibile concorrenza del Bologna e delle tedesche Friburgo e Stoccarda, Mainz e Wolsburg.
D’altronde, se lo stesso Sottil nel dopo partita lo ha elogiato («Se lo vedo adesso e ripenso alla prima partita in cui l’ho visto in ritiro quest’estate, allora significa che abbiamo fatto un gran lavoro e lui ha grandi margini»), è perché il tecnico lo ha visto fare anche le diagonali, le marcature preventive, proporsi per il passaggio – con una media del 76.36%, inferiore solo Becao –, per il saper giocare semplice. Insomma, i passi rapidi e veloci Festy li ha fatti nella tattica individuale, cercando di adattarsi a un calcio molto diverso da quello della Championship inglese da cui proveniva, e non solo nello scatto e nella progressione.
Quelle erano e restano le doti naturali a cui ha dovuto aggiungere altro, a cominciare dal carattere che lo ha portato a non avvilirsi dopo essere stato considerato non pronto a inizio stagione da Sottil, che da parte sua lo ha aspettato e inserito gradualmente fino all’esordio incoraggiante da titolare a Bergamo del 4 marzo, in coincidenza della squalifica di Ehizibue e dei problemi di Pereyra.
Già lì, infatti, si era capito che Festy non era più quello dei “buchi” e delle mancate coperture evidenziate fin dall’amichevole di prestigio col Chelsea, o dell’uno contro uno ostentato che lo ha portato oltre la riga di fondo campo a San Siro, nei 7’ giocati col Milan all’esordio, seguiti dai primi 45’ da titolare col Monza in Coppa Italia, sufficienti solo per rispedirlo in panchina e al lavoro settimanale.
Il tutto, mentre il “Tucu” Pereyra copriva la falla lasciata sulla destra dalla partenza di Nahuel Molina, con Gino Pozzo poi costretto a pescare Kingsley Ehizibue in Germania, pur di dotare la squadra di un esterno destro, con l’ex Colonia sempre preferito da titolare a Ebosele.
Il destino ha poi voluto che i due si dessero il cambio proprio adesso, e con Ehizibue finito ai box per i prossimi sei mesi, a causa della rottura del crociato, sarà “Festy time” sulla fascia destra per le ultime quattro giornate, e pure per l’inizio del nuovo campionato.
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