Udine si gode la salvezza, ma saluta Giacomini e Picogna

La Serenissima resta in A, però perde due big. Il presidente Ferrarin promette: saremo sempre più made in Friuli

La Serenissima Ristorazione Udine, dopo la bella ma faticosa vittoria di domenica contro il Franklin&Marshall Cus Verona (10-8), si gode la meritata salvezza. La stagione del XV udinese è stata tutt’altro che facile, caratterizzata da tantissimi infortuni e da altrettanti momenti di “cattiva forma”, causati però dal numero ridotto degli atleti della rosa e quindi dallo “sfruttamento” costante dei soliti giocatori, piuttosto che da una errata gestione atletica. In ogni caso la guida tecnica della stagione, il duo Maurizio Teghini e Federico Dalla Nora, è riuscita, in accordo con la società a seguire e a far esordire più friulani possibile: l’ossatura della Rugby Udine, infatti, è costituita da molti rugbisti “made in Friuli Venezia Giulia”, partendo dall’estremo Simone Lentini, passando alle ali Mattia D’Anna, Simone Pisano e Giovanni Picogna, arrivando al trequarti centro Luca Bombonati e ai mediani d’apertura Riccardo Della Rossa e Francesco Barella, senza dimenticare gli uomini di mischia Enrico Macor, Stefano Drì, Francesco Mezzavilla, Enrico Sabot, Daniele Taddio, Kenny Copetti e Giacomo Venier. Il tutto, però, condito da qualche giocatore di talento, proveniente dal Veneto, segno che la struttura societaria ha un occhio attento anche al rugby di fuori regione: su tutti spiccano i nomi della seconda linea Marco Montani, dei trequarti Nicola Lo Schiavo e Alberto Marconato, così come Amedeo Di Pietro, Damien Montorfano e Nicola Corbanese.

Ma in una domenica perfetta, con la salvezza conquistata e una vittoria prestigiosa contro una squadra d’alta classifica – il Cus Verona, che ha finito il torneo al quinto posto in graduatoria (62 punti) – ci sono anche delle note meno liete: per prima cosa l’addio ufficiale al rugby di capitan Alberto “Jack” Giacomini, un giocatore che tantissimo ha dato al rugby udinese, poi quello di Giovanni Picogna, che nella prossima stagione si traferirà in Germania, a Tubinga, per un post dottorato sulla “formazione dei pianeti extrasolari”. «Vincere domenica è stato decisamente bello – commenta il presidente della Rugby Udine, Massimo Ferrarin – è stata una stagione lunga e difficile, ma siamo riusciti a portarla a termine nel migliore dei modi. Ora non ci resta che “rimboccarci le maniche” e ripartire a programmare e lavorare. Guardando al futuro vorrei una squadra sempre più “made in Friuli”, a prescindere dai discorsi legati alla franchigia regionale. Solo costruendo solide fondamenta, infatti, potremmo garantire un futuro radioso al nostro rugby regionale».

Davide Macor

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