Tavano in corsa per le Olimpiadi: «Un passo alla volta, non mi monto la testa»
A dodici mesi dai Giochi di Parigi l’udinese è tra le qualificate: «Ci sono ancora molte gare da fare e tutte nascondono un’insidia»

UDINE. Per l’udinese Asya Tavano la partecipazione all’Hungary Masters 2023 non ha cambiato le carte in tavola.
Le carte ovviamente, sono quelle olimpiche e il tavolo è quello sul quale ci si gioca la partita per la qualificazione.
All’importante appuntamento, cui hanno accesso soltanto i top 36 della classifica mondiale, domenica scorsa Asya è stata fermata agli ottavi di finale dalla cinese Shiyan Xu, dopo aver superato senza troppa difficoltà la venezuelana Amarantha Urdaneta, e l’aggiornamento della classifica la trova al ventunesimo posto.
Si tratta di una posizione che, se la qualificazione olimpica si chiudesse oggi, consegnerebbe ad Asya Tavano il pass per Parigi. «Sono convinto che Asya sia più forte della cinese e se la possa giocare con chiunque per arrivare a medaglia», è stato il commento del tecnico azzurro Francesco Bruyere che ha confessato poi: «Un solo errore di distrazione le è costato molto caro, deve imparare a rimanere sul pezzo per tutto l’incontro e poi saranno problemi seri per tutte».
Asya, mancano 50 settimane all’inizio delle Olimpiadi di Parigi e la qualificazione è un sogno che sta prendendo sempre più forma...
«Certo che tengo d’occhio anche la classifica olimpica, ma manca ancora tanto tempo e ci sono tante gare da fare. È necessario fare un passo alla volta, senza fretta e cercare di essere sempre sul pezzo. Prima di andare a Budapest per il Masters sono stata a Papendal con la squadra ed abbiamo svolto due allenamenti al giorno per cinque giorni con centinaia di atlete ed atleti delle altre nazionali».
Uno step importante per competere ad alto livello?
«Sì, è stato molto utile per me, perché è stata l’opportunità per confrontarmi con molte atlete della mia stessa categoria, tutte potenziali avversarie, compresa più d’una che ho già incontrato in gara. Ma in questa disciplina non c’è niente di prevedibile e nulla è scontato. In maggio ai Mondiali a Doha, per esempio, chi avrebbe scommesso su di me quando ho incontrato Romane Dicko, francese bronzo alle Olimpiadi e campionessa del mondo uscente? Eppure, è andata proprio così. Bisogna sempre tenere i piedi per terra, fare un passo per volta senza montarsi la testa».
A Budapest è arrivato il secondo Masters dopo quello 2022 a Gerusalemme. Significa che Asya Tavano è una top 36 ormai da due anni: come vive questa condizione?
«Diciamo che siamo ad un punto in cui la qualificazione per le Olimpiadi sta entrando nel vivo e non nascondo che l’ansia e le preoccupazioni si fanno sentire. Non molto, ma comunque un po’ più del solito. Io preferisco rimanere cauta e continuare a fare quello che ho fatto fino ad ora. Ci sono ancora molte gare da fare e tutte possono essere un’insidia per la qualificazione, ma anche una grande spinta».
Nel sonno è mai capitato di sognare le Olimpiadi?
«Sinceramente no, non mi è ancora successo, ma non nascondo che i momenti di ansia vanno e vengono, ma si alternano anche con momenti di forte consapevolezza. Del resto, si tratta di un sogno così ambito che, a volte, mi sembra strano di averlo quasi raggiunto».
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