«Sulla carta sfida impari ma noi ci proveremo»

Delneri sottolinea che i granata sono stati costruiti per obiettivi superiori e indica la chiave della sfida: «Fisicamente sarà due volte durissima»
Di Stefano Martorano
Udine, 31 ottobre 2016.Calcio Serie A 2016-2017, 11¡giornata.Udinese vs Torino.Nella foto l'allenatore dellÕUdinese Luigi Delneri..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine, 31 ottobre 2016.Calcio Serie A 2016-2017, 11¡giornata.Udinese vs Torino.Nella foto l'allenatore dellÕUdinese Luigi Delneri..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. Sostiene che il Torino è squadra fisica, costruita per altri obiettivi rispetto all’Udinese e che per certi versi la sfida si prospetta impari, ma allo stesso tempo è un Gigi Delneri che confida anche molto nelle motivazioni della “sua” squadra, quello che ieri ha presentato la trasferta sul campo granata.

Delneri, non per mettere le mani avanti, ma affrontare il Toro in trasferta alla ripresa del campionato e senza titolari importanti, rappresenta un bel banco di prova per l’Udinese, non crede?

«Il Torino è squadra costruita per altri obiettivi rispetto ai nostri e a quelli che sta ottenendo, col capocannoniere della serie A e con nazionali in rosa e per noi è una partita che si può definire impari. Faremo di tutto per affrontarla al meglio sapendo che sarà impegnativa sul lato fisico. Anzi, sarà durissima per due».

Sotto questo aspetto la sosta non ha giovato molto all’Udinese.

«É così. La sosta ha restituito poco perché chi stava male prima sta male ancora, quindi abbiamo Thereau, Fofana, Felipe, Karnezis fuori uso e speriamo di recuperarli per la prossima settimana. Assenze a parte, la squadra è motivata per fare la partita, come dimostrato anche col Palermo».

Ha parlato di Udinese motivata, segno che sente e vede la squadra viva e pimpante, pur non avendo grandi obiettivi di classifica.

«Noi siamo avanti nel nostro percorso, che è quello di migliorare lo score del passato, ma anche di migliorare i gol fatti e subiti, senza fare le cose a lunga scadenza, ma ponendoci un confronto domenicale dando il massimo. Quello che chiedo alla squadra è di esprimersi senza grande paure, e quando la squadra gioca senza pressioni di classifica si esprime meglio».

Ha avuto modo di valutare Zapata al rientro. Come sta il colombiano?

«Penso che abbia motivazioni importanti visto che è stato convocato per la prima volta in nazionale, e lui saprà cogliere questo slancio. La nazionale lo ha convocato per le partite importanti giocate a Udine e penso sia tornato in ottima condizione. A vent’anni si assorbono i viaggi lunghi. Ha forza, è motivato e se non capitano situazioni nuove da qui alla partita sarà della sfida».

La sfida indiretta per Zapata sarà quella con Belotti, l’ariete granata che per l’Udinese si prospetta il pericolo principale domani.

«Bastano i suoi numeri, con ventidue gol fatti. É un giocatore dal valore importante che sa partire anche da lontano sfruttando i lanci dalle retrovie, ma noi abbiamo una difesa che concede poco agli altri e che subisce qualche gol in più rispetto ai pochi tiri che concede».

Da un centravanti all’altro, Perica le dà le giuste garanzie?

«Gioca sempre da solo e ha bisogno di un compagno d’avventura. Col Palermo ha giocato bene da punta e mi è piaciuto, con la Juve invece aveva più difeso. Deve farsi trovare in area di rigore e andare nello spazio più facilmente».

Delneri, ci sarà spazio per qualche nuovo innesto da qui alla fine?

«Ho sempre detto che il modulo non si discosterà mai dalla difesa a quattro, finché sarò allenatore dell’Udinese, poi in avanti ci può essere fantasia. Adesso ho una squadra fisica e non intendo cambiarla fino in fondo, ma senza negare niente a nessuno, e i giocatori lo sanno, ma ci sarà spazio per tutti, nove partite sono tante davanti».

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