"Se Pozzo vende, sono pronto ad acquistare l'Udinese": ecco perché il sogno di Blasoni è impossibile - Il commento

La confidenza dell’imprenditore friulano in un momento di insoddisfazione bianconera: da un paio di anni la voce di un interessamento di Red Bull alla proprietà del club friulano

Una boutade? Un desiderio esternato? Un progetto da coltivare nel tempo? «Se Pozzo volesse vendere l’Udinese, sarei pronto ad acquistarla», ha raccontato Massimo Blasoni, imprenditore friulano che ha fatto lievitare il fatturato del suo gruppo che ruota attorno alla Spa Sereni Orizzonti. «Residenze per anziani in Italia», come recita il sito internet di quello che è un colosso nel settore. Che poi sereni orizzonti sia anche l’aspirazione di più di qualche tifoso bianconero, deluso dagli ultimi anni di gestione Pozzo è soltanto una coincidenza.



O al massimo un augurio, stando al commento che ha accompagnato il virgolettato, nel botta e risposta tra lo stesso Blasoni e i cronisti che hanno partecipato alla presentazione di Work on time, agenzia per il lavoro nata in Friuli, finora terra di conquista su questo fronte. «Non la scrivete, mi raccomando». Praticamente come dire all’orso Yoghi – quello dei cartoni – di non aprire un vasetto di miele seduto sulla panchina del parco di Yellowstone. Nel giro di qualche ora la “confidenza” prende a guizzare impazzita come girandola nel capodanno di Piedigrotta.

Un toro impazzito. L’accostamento non è puramente casuale: da almeno un paio di anni la voce di un interessamento di Red Bull alla proprietà del club bianconero spopola nelle chiacchiere da bar. Smentite, reiterate spiegazioni e un’assenza totale di mosse da parte di Dietrich Mateschitz, il signor Toro Rosso, hanno fiaccato l’ipotesi della cessione dell’Udinese al colosso del energy drink: adesso tocca a un candidato locale. Che faranno i tifosi? Cavalcheranno l’onda? O sogneranno una “crasi” calcistica? Squadra a Red Bull e Sereni Orizzonti Arena?

Di sicuro nella pancia del popolo bianconero c’è il virus dell’insoddisfazione che accompagna l’amore profondo per quello che è uno dei simboli di questa terra. Il fatto che il calcio sia diventato fondamentalmente un business a tutte le latitudini non ha di certo placato l’inquietudine di chi vorrebbe che l’Udinese – a volte – fosse trattata, a livello di comportamenti, senza la calcolatrice in mano.

Bianco e nero. Come questa maglia. C’è chi dice che è possibile, chi spiega che sarebbe come imboccare la via del fallimento. La famiglia Pozzo – si è capito da tempo – non intende impostare il navigatore verso quella destinazione. E proprio in quest’ottica è davvero impensabile che ceda l’Udinese adesso, per un centinaio di milioni (si dice sia stata valutata 92, per la precisione). Le azioni in Borsa si vendono all’apice, non nel periodo di crisi. A meno che non arrivi un nababbo a far follie. Pietà, basta però con il loop del Toro Rosso.


 

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