Quell’abbaglio dell’arbitro Pillitteri che diede la promozione al Parma

Tre anni fa l’amara semifinale play-off. Il fischietto siciliano si è ritirato 

amarcord

E’ una gara che, oltre ai tifosi delle singole squadre, viene ricordata da tanti appassionati di calcio: venne trasmessa in diretta Rai Sport e a pochi istanti dalla fine venne negato un rigore solare al Pordenone per un fallo su Buratto. Quasi tutti gridarono allo scandalo, eccetto (e comprensibilmente) che nella città ducale. Ieri ricorreva il terzo anniversario della semifinale play-off di serie C tra i neroverdi e il Parma, giocata a Firenze il 13 giugno 2017 e vinta ai calci di rigore con il punteggio di 6-5 dalla squadra di D’Aversa (1-1 dopo i tempi regolamentari). Dal dischetto fu decisivo l’errore di De Agostini: Lucarelli, presentatosi dagli undici metri dopo il terzino, non sbagliò, portando i gialloblù in finale (dove sconfissero l’Alessandria). Un epilogo che molti trovarono ingiusto nei confronti della formazione di Tedino perché, nonostante tante assenze, giocò per lunghi tratti meglio dell’avversario: al Franchi mancavano capitan Stefani e il duo d’attacco formato da Berrettoni e Arma. Il tecnico fu costretto a schierare i suoi col 3-5-1-1, riesumando in prima linea Pietribiasi, oggetto misterioso durante il campionato e autore di un clamoroso errore sotto porta durante la gara. Ciononostante, dopo l’1-0 di Scaglia, i ramarri recuperarono all’80’ grazie a Marchi – autore di una post-season eccezionale – e guadagnarono i supplementari. Il Parma era sulle gambe, il Pordenone no e lo dimostrò nell’extra-time. Quando Buratto si involò verso Frattali e venne atterrato in area, tanti pensarono: «É fatta!». Invece no, l’arbitro, Luigi Pillitteri di Palermo, non assegnò il rigore, scatenando le proteste. Fu l’episodio decisivo.

In quell’istante finì il Pordenone di Tedino, tecnico approdato poi a Palermo in B assieme al suo vice Marchetto e al preparatore dei portieri Lenisa. Pillitteri venne promosso anche lui in B col Parma, salvo poi smettere di fischiare la scorsa estate: ora è componente del Cai (commissione arbitri regionali) di Palermo. Di fatto, si è ritirato prima di incontrare i ramarri tra i cadetti. —

A.B.



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