Provini e i ricordi: «Il primo campo dell'Udinese? Il Braida Muzzati»

UDINE. «Avevo tre zii che giocavano nell’Udinese, tra cui Valdemaro Lipizer e il portiere Francesco Lipizer, il primo nazionale friulano della storia, e così fin da piccolo cominciai a frequentare il Moretti per vedere gli allenamenti e per fare il raccattapalle alle partite».
Comincia dai suoi primi e personali ricordi in bianconero la storia delle origini dell’Udinese raccontata da Luciano Provini, scrupoloso e attento cantore delle Zebrette.
Non a caso la società bianconera riconoscerà pubblicamente l’operato di Provini nell’ambito delle celebrazioni dei 120 anni dell’Udinese, in coincidenza con la sfida interna col Bologna del prossimo 5 dicembre.
Franco Lipizer fu dunque il primo friulano nazionale della storia, e giocava nell’Udinese...
«Sì, la convocazione per l’amichevole del 1926 con la Svezia arrivò in seguito all’indisponibilità di Da Prà e fu lo stesso presidente dell’Udinese di allora, il gerarca fascista Gino Roiatti, ad accompagnarlo in Svezia, anche se poi Lipizer non giocò quella partita».
Facciamo un salto indietro perché di personaggi storici l’Udinese è piena, a cominciare da quell’Antonio Dal Dan, ritenuto il pioniere del calcio bianconero, che segnò i gol vittoria contro la Spal nel famoso triangolare-scudetto del 1896, titolo mai riconosciuto all’allora Società Udinese di Ginnastica e Scherma, da una Federazione nata due anni dopo.
«Dal Dan era l’unico maestro di ginnastica delle scuole elementari di Udine. Il titolo provò poi a farselo riconoscere Gino Roiatti nel periodo fascista».
Quella squadra vinse il titolo presentandosi con la stella già sul petto, una stella bianca sullo sfondo della maglia tutta nera...
«La stella se l’era guadagnata l’anno prima a Roma, partecipando a una partita di esibizione contro la ginnastica della Virtus Bologna, alla presenza di re Umberto I».
Provini, ma dove giocava allora l’Udinese?
«Il primo campo di calcio risale al 1893, il Braida Muzzati, in fondo all’attuale Via Roma dove ci sono i giardini. Lì si giocava il calcio tra gli operai delle ferriere sorte vicino alla stazione, dove si costruivano le locomotive. Fu anche il primo campo da gioco comunale d’Italia».
Nel 1911 nasce l’Associazione Calcio Udinese, nel 1922 la prima coppa Italia sfugge di mano nella famosa sconfitta per 1-0 col Vado, e in quegli anni si distingue un giocatore in particolare, Gino Bellotto.
«Fu primatista di presenze disputando diciassette campionati, ma potevano essere diciotto perché perse un anno a causa dell’errore del segretario dell’Udinese che si era dimenticato di inviare il suo cartellino in federazione».
E i presidenti? la storia dice che l’Udinese passò in mano a Dormisch e Moretti...
«Udine era famosa per essere la città della birra e Dormisch e Moretti si contendevano il monopolio della birra e l’Udinese per questioni pubblicitarie».
Furono anche gli anni delle prime cessioni illustri agli albori del calcio mercato...
«Le prime cessioni illustri furono quelle di Foni e Spivach alla Lazio. Il compito della stampa allora era di portare la squadra nelle famiglie e a Udine venivano a giocare dai paesi. Fu così che arrivarono all’Udinese i vari Dianti, Gremese, Gallo».
Una svolta l’Udinese l’ebbe col presidente Bertoli.
«Nel dopo guerra l’Udinese diventò cooperativa di calciatori, giocavano senza presidente, nel 1944/’45. Giuseppe Bertoli divenne proprietario investendo trenta milioni, era sindaco di Tavagnacco e i parenti lo chiamavano “consuma benzina” per quanto la usava per fare pubblicità alle Officine di Paderno nord. Portava i giocatori agli alti forni facendo vedere cosa fosse il lavoro degli operai, chiaramente pagati meno dei calciatori».
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