La prima volta: Pellegrino torna al Carnera da avversario dell’Apu

Era successo solo in trasferta, l’appuntamento è per il derby triveneto con Treviso: «Udine per me è casa, sarà un’emozione forte, in palio ci sono punti pesanti»

Giuseppe Pisano
Francesco “Ciccio” Pellegrino in azione con la maglia della Nutribullet Treviso
Francesco “Ciccio” Pellegrino in azione con la maglia della Nutribullet Treviso

Il derby triveneto fra Apu e Treviso è anche la gara del ritorno al palasport Carnera di un grande ex. Nelle fila di trevigiani c’è infatti Francesco Pellegrino, recordman assoluto di presenze con la divisa dell’Apu: 214 le partite ufficiali disputate in bianconero fra serie A2, Coppa Italia e Supercoppa. “Ciccio”, inoltre, è friulano d’adozione per questioni affettive: facile dedurre che per lui domenica sarà una gara speciale e che si sentirà a casa.

Pellegrino, iniziamo dalle cose veramente importanti: come sono le sue condizioni di salute dopo il drammatico episodio dell’estate 2024?

«Sono ottime, continuo a sottopormi ai controlli periodici. Lo farò ancora per i prossimi cinque-dieci anni, seguo le direttive dei medici, che comunque mi hanno detto che posso stare tranquillo».

Domenica lei verrà per la prima volta al Carnera da avversario dell’Apu. Sensazioni?

«È vero, fino ad ora avevo sfidato l’Apu da ex con la divisa di Rimini, ma giocammo in Romagna. Questa che sta per arrivare è la gara che attendo da tutto l’anno e non nascondo che per me l’emozione è forte».

Cosa rappresenta per lei l’Apu?

«Udine in generale per me è casa. All’Apu sono rimasto affezionato: questa volta sono avversario, ma nelle altre occasioni se c’è una squadra che seguo questa è proprio quella bianconera».

Come vede l’Apu di quest’anno?

«In estate dissi che il mercato mi era piaciuto. I risultati finora non danno giustizia a Udine, ma sono sicuro che le cose si sistemeranno. La serie A è sempre più competitiva, il livello si è alzato ancora, però l’Apu ha dimostrato di potersela giocare con tutte le avversarie o quasi. Questo è un buon segnale».

La sua Treviso come sta?

«Abbiamo battuto Cantù in una partita fondamentale, sono due punti che ci danno fiducia in vista di altri due scontri chiave: dopo Udine, infatti, affronteremo Sassari. È inutile nascondersi, in queste due gare dovremo dare tutto. Con i due nuovi innesti siamo più completi: Perkins ci dà atletismo ed energia, Radosevic porta grande fisicità ed esperienza».

Quanto pesano i due punti in palio domenica?

«Tanto, ma è così ad ogni partita. Noi e Udine siamo nella stessa situazione, ci servono assolutamente punti dopo aver commesso qualche passo falso di troppo».

Chi saranno i giocatori chiave del derby triveneto?

«Nell’Apu, dopo la sconfitta di domenica scorsa a Trapani, mi aspetto una reazione d’orgoglio da Alibegovic. Sono inoltre convinto che Christon sia un giocatore pericoloso per noi, l’ho affrontato anche l’anno scorso e so quanto vale. Per quanto riguarda noi cito Weber e Olisevicius».

La classifica vede sei squadre in due punti nella zona calda. La lotta salvezza è ristretta a questi team?

«Credo sia ancora presto per fare calcoli, non siamo nemmeno a fine andata. Bisogna solo pensare a vincere più partite possibili. Ci saranno altri correttivi di mercato, i roster cambieranno ancora. Ad esempio non so come intende muoversi l’Apu, che ha avuto la tegola di Hickey».

Da siciliano ed ex giocatore del Trapani Basket, cosa pensa della delicata situazione degli Shark del presidente Antonini?

«Mi sembra che sia una situazione molto complicata e sono dispiaciuto. Per gli appassionati trapanesi, ma anche per il movimento cestistico italiano».

Da friulano d’adozione, invece, ci confida come trascorrerà il dopo partita di domenica?

«Mi fermerò a Udine e mangerò del buon frico, ovviamente».

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