Prima doppietta in serie A, Stefano Okaka ha la dedica pronta: «È per la mia mamma»

«Abbiamo messo un mattoncino importante per la salvezza e volevo dedicare i gol alla mia mammina perché oggi è la sua festa». A sentirlo parlare davanti ai microfoni Stefano Okaka sembra tutto fuorché quel cuor di leone che si è appena preso a morsi il Frosinone. Perché a rivederlo bene, il primo dei suoi due gol segnati ieri, c’è tutto fuorché la dolcezza dimostrata poi a parole con la dedica riservata a mamma Doris.

Al contrario, in quel gol con cui ha spianato la strada all’Udinese c’è la forza e l’insistenza con cui sradica il pallone dai piedi di Ariaudo, il mestiere nel resistere alla successiva carica alle spalle di Sammarco e la personalità nel puntare dritto il cuore dell’area, dribblando per poi osare anche con la tecnica, premiata dal mezzo collo esterno destro infilatosi sul palo più lontano, complice anche una deviazione amica. Lì Okaka ha dato la prima scossa alla partita, mentre appoggiando in rete da due passi l’assist di Lasagna ha allargato il divario, firmando la sua prima doppietta in serie A per poi dare sfogo all’esultanza, una specie di balletto con i compagni chiamati a raccolta. «L’avevo fatta col Genoa, ha portato bene e così l’ho riproposta. Mi è piaciuto anche esultare con i nostri tifosi. Oggi erano in tanti, si vede che ci stanno sostenendo e si vede che stiamo facendo questa corsa tutti insieme».

Richiama dunque all’unità Okaka, allo spirito di gruppo, facendo capire una volta di più il suo spirito di appartenenza, dimostrato soprattutto con i fatti, visto che si è fatto trovare pronto dopo due partite in cui era partito dalla panchina, per poi subentrare in corso d’opera. «Oggi sono tornato a giocare dal primo minuto, mi sono allenato bene in queste due settimane e penso che si sia visto, ma l’importante è avere messo un mattoncino fondamentale, abbiamo superato un’altra squadra in classifica e ora giocheremo in casa. Penso che fino alla Fiorentina è tranquillo ma noi ce la stiamo mettendo tutta». —

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