Pordenone, difesa bunker anche se giocano le riserve
PORDENONE. Nelle ultime quattro gare il Pordenone ha subìto solo due gol, peraltro in un’unica partita. Ma non è tanto la ritrovata solidità a fare notizia, bensì il fatto che, ad averla ridata, è stato un impianto difensivo parzialmente nuovo e che, sulla carta, non è quello titolare.
Segno che le alternative sono all’altezza e che tutta la squadra lavora bene in fase di non possesso, in particolare giovedì scorso al cospetto di una squadra forte come Reggiana nella gara valida come anticipo della 32ª giornata di Lega Pro.
Se si parte dalla sfida con l’Alto Adige, vinta per 1-0, si nota che il quartetto arretrato era composto da Semenzato, Stefani, Marchi e De Agostini, con in porta D’Arsiè – in campo in quella circostanza dopo un girone intero in panchina (ultimo match giocato, proprio quello con gli altoatesini dell’andata).
Quest’ultimo sostituì per la prima volta Tomei, ufficialmente alle prese con un problema al ginocchio, mentre Marchi prese il posto di Ingegneri, ancora oggi infortunato. Nel match il Suedtirol si rese pericoloso un paio di volte e, verso la fine della partita, D’Arsiè fece una parata fondamentale per salvaguardare il risultato.
Ad Ancona, la settimana successiva, il tecnico Bruno Tedino schierò lo stesso impianto, viste le defezioni di Tomei e Ingegneri e per dare continuità a un quintetto che aveva fatto bene con l’Alto Adige. Al Del Conero la squadra fu brava ma anche fortunata: alcune situazioni non vennero concretizzate per errori da parte dell’avversario, specialmente il calcio di rigore “sparato” da Voltan alle stelle.
A ogni modo una buona prova di reparto, ripetuta – se si eccettua la prima mezzora – nella partita con il Lumezzane di sei giorni dopo: i gol incassati, gli unici dell’ultimo mese, arrivarono su una palla inattiva (situazione sempre evitabile) e per un errore in fase di disimpegno di D’Arsiè. Una volta assestato il reparto non ha fatto più acqua, anzi. Si è dimostrato insuperabile..
Grande prova di maturità invece a Reggio Emilia, perché oltre a Tomei e Ingegneri mancava anche Semenzato, out per squalifica. Al suo posto Parodi, adattato a terzino destro (è un centrale difensivo).
Se si eccettua un’occasione nel finale, parata da D’Arsiè, la Reggiana, che davanti ha Ettore Marchi e Cesarini, non si è mai fatta realmente pericolosa. Ingegneri, che ha ripreso a lavorare, e Tomei, quasi pronto, sono attesi al rientro, considerato che i playoff sono vicini e c’è bisogno di loro: nel frattempo, però, chi li sta sostituendo ha fatto vedere di essere più di una semplice alternativa.
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