Nostalgia di un oro: un anno fa il trionfo di Rizzi e Navarria ai Giochi di Parigi
Il 30 luglio 2024 l’Italspada conquistava la vittoria a squadre alle Olimpiadi. Le due friulane: ««Un ricordo scolpito nelle nostre vite»

Esattamente un anno fa, Mara Navarria e Giulia Rizzi vincevano l’oro olimpico a squadre. Una giornata trionfale, indimenticabile, per tutto lo sport italiano e per la scherma in particolare, che nella spada femminile a squadre non era mai salita sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi. Per Navarria è stata l’ultima gara importante della carriera – conclusasi poi ufficialmente solo a inizio giugno 2025, con i campionati italiani assoluti. Per Rizzi quell’oro è stato il riconoscimento di un percorso di crescita, che ha mostrato a lei e al mondo quello che è capace di fare. Se per l’atleta di Carlino è stata la conclusione meravigliosa di un percorso pieno di soddisfazioni, per Giulia è stato lo stimolo per un nuovo inizio.
Regine di spada
È il 30 luglio 2024. In un Grand Palais di Parigi infuocato, davanti a 8 mila spettatori, Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo e le due friulane conquistano il primo storico oro olimpico nella spada a squadre femminile. Dopo l’argento di Atlanta 1996 e il bronzo di Tokyo 2020, le azzurre portano a casa la medaglia più preziosa. A scrivere la storia della spada azzurra, nella patria della scherma mondiale, sono due siciliane e due friulane, che battono le padrone di casa della Francia per 30-29, al minuto supplementare.
Un oro che ha unito, più che mai, tutta l’Italia, da Nord a Sud, raggiunto con il contributo di tutte e quattro le atlete. Decisivo l’apporto delle due friulane Rizzi e Navarria, in particolare nella fase finale, in cui sono protagoniste di una rimonta paziente.
Mara Navarria
A Navarria non sembra vero che sia passato già un anno. «Dal 30 luglio 2024 mi sembra passato molto più tempo, è stato un anno intenso. Il mio cuore da allora batte solo per l’Olimpiade di Parigi e per questo storico risultato per la scherma italiana. In questi dodici mesi ho incontrato tante persone, sconosciuti e amici di sempre, e mi ha stupito come ognuno di loro abbia come ricordo una mia medaglia, diversa.
Tante medaglie lungo la mia carriera, ma sono tutte surclassate da questo oro, desiderato e conquistato. La cosa che in questo anno mi ha colpito di più sono le persone, i loro sguardi e il loro affetto: sono stata travolta. Ora la mia routine è cambiata, mi alzo e apro l’agenda e il pc per affrontare giorno dopo giorno i miei nuovi incarichi. Lo sport è sempre presente, anche se dopo vent’anni questa estate è stata diversa, non in pedana e non viaggio, ma tra i miei affetti in Friuli-Venezia Giulia».
Giulia Rizzi
Anche la spadista udinese delle Fiamme Oro ricorda il Grand Palais infuocato come fosse ieri. Con la differenza che, dopo quel risultato, ha dovuto rimboccarsi le maniche e ricominciare daccapo. Per ora le è riuscito bene, visto che ha disputato – ultimi mondiali a parte – una delle migliori stagioni della carriera.
«Quell’oro è un ricordo indelebile, con emozioni che rivivo con la stessa intensità di quel giorno. È qualcosa che rimarrà per sempre scolpito nel mio cuore, nella mia persona e nella mia anima. È una consapevolezza bellissima. È passato un anno ma sembra ieri. Quell’oro mi ha regalato tanta felicità e fatto capire cosa posso dare alla scherma. Si resta campionesse olimpiche a vita, ma come atleta sono dovuta ripartire da zero per affrontare un nuovo ciclo. Questo è quello che mi ripeto sempre, per riuscire a ricominciare».
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