Jonathan Milan da Buja alla maglia verde: le dieci tappe che l’hanno portato fin qui

Dal bronzo mondiale del 2020 all’esplosione al Tour de France 2025: la cavalcata di un campione che in cinque anni è passato dai rulli in salotto alla consacrazione tra i grandi della velocità

Antonio Simeoli
Jonathan Milan festeggia la maglia verde al Tour de France
Jonathan Milan festeggia la maglia verde al Tour de France

La perentoria ascesa di Jonathan Milan tra i più forti velocisti al mondo in 10 date. Ieri, dopo la fine del suo primo e trionfale Tour de France, con due tappe vinte e la maglia verde della classifica a punti, il 24enne velocista della Lidl Trek si è goduto poche ore di relax con la fidanzata Samira prima di rimettersi in bici tra Olanda e Belgio. Ieri sera (applauditissimo) ha corso la prima delle quattro kermesse cui parteciperà assieme alle altre star della Grande Boucle prima di ritornare per una decina di giorni nel suo Friuli.

Ma riviviamo, in 10 date, le tappe più importanti della sua scalata ai vertici del ciclismo mondiale, partendo da una data simbolica, che riguarda anche il nostro giornale.

24 maggio 2020

Jonathan ha 19 anni, corre nel Cycling Team Friuli da Under 23, a inizio marzo ha appena debuttato col quartetto della pista vincendo il bronzo ai Mondiali di Berlino. Accompagnato dal nonno paterno Eligio, il bujese, timido e ancora frastornato, viene al Messaggero Veneto a raccontare il suo prodigioso debutto. Due giorni dopo l’Italia e il mondo intero si chiudono in casa per lo scoppio della pandemia. Lui si allena col fratello Matteo in casa sui rulli. Quando in maggio si può di nuovo uscire in bici organizziamo a Canebola sopra Faedis, tradizionale ascesa degli udinesi, un beneaugurante flash mob tra corridori professionisti: arrivano tutti. Alessandro De Marchi, Matteo Fabbro, Nicola Venchiarutti, Elena Cecchini. È un Under 23 ma fresco di bronzo mondiale. Sale lassù anche Jonathan Milan. È un velocista, la salita non è il suo pane, eppure arriva. Gentile, timido ma felice di poter pedalare in compagnia.

16 luglio 2021

Tra un lockdown e l’altro vince tricolore a cronometro, a squadre e pure una tappa del Giro Under 23 in volata, la sua prima vera volata. Le squadre World Tour fanno a gara per ingaggiarlo tra i pro, ci riesce la Bahrain Victoious. L’obiettivo sono le Olimpiadi slittate al 2021, l’Italia di Cassani e Villa va a rifinire la forma al Giro di Sardegna dove Jonny quasi fa secco un big tra i velocisti Pascal Ackermann. Volata potente. Uno squillo che non passa inosservato. A tre settimane da Tokyo.

5 agosto 2021

Finale dell’inseguimento a squadre su pista. Con Ganna, Cansonni e Lamon, e il ct Villa alla balaustra, Milan fa la storia. Oro dopo una rimonta pazzesca contro la Danimarca e record del mondo. Le mascherine ancora obbligatorie sul podio non riescono a nascondere la felicità del ragazzone di Buja. Frastornato e felice.

10 luglio 2022

La stagione 2022 inizia bene per Milan, aiuta Matej Mohoric a vincere la Milano Sanremo stantuffando in testa al gruppo per km. Poi, improvviso, il buio. Dolore sospetto all’addome. Sono i giorni dello stop di Sonny Colbrelli, anche lui alla Bahrain causa arresto cardiaco. Il ragazzo viene fermato, non si può allenare. Un giorno dice a mamma Elena che vuole salire a piedi sulla sua montagna, il Cuarnan. Il selfie che scattano in vetta vuol dire molto. Riparte e il 10 luglio 2022 al velodromo di Calì in Colombia in quota e all’aperto in Coppa del mondo vince l’inseguimento con un 4’05’33 record della pista. Riecco il sereno, dopo settimane difficili.

27 settembre 2022

Prima tappa del Giro di Croazia e prima vittoria da pro, in volata e sotto gli occhi di papà Flavio e nonno Eligio, quello che lo accompagnava da ragazzo in giro per le gare.

Viene su pista da un Mondiale col quartetto e un argento (dietro al misterioso americano Lambie) nel 2021 a Roubaix, a Parigi nel 2022 ai Mondiali si prende due argenti, col quartetto e nell’individuale dietro a Ganna che, 5 giorni dopo aver polverizzato il record dell’ora, si prende anche il titolo mondiale con tanto di record dell’ora. Tenete a mente questa sconfitta, pur da un amico-rivale che rispetta e con cui ha fatto la storia olimpica azzurra.

5 maggio 2023

Debutta al Giro d’Italia quasi per caso. Insiste il ds friulano Franco Pellizotti. «Portiamolo, fa qualche tappa, prova una volata e torna a casa, tanto per fare esperienza». Seconda tappa, volatona di San Salvo. Jonny fulmina dekker e Groves: la prima volta al Giro non si scorda mai.

26 maggio 2026

Stesso Giro, Milan ha la maglia ciclamino, ha collezionato anche 4 secondi posti in volata, senza treno, con rimonte pazzesche e molte vlte tempi sbagliati. Un giorno e sarà cronoscalata del Lussari. Ma la notte prima del tappone delle Tre Cime di Lavaredo sta male, parte per 5 colli dolomitici senza mangiare. Arriva al traguardo dentro il tempo massimo. Un’impresa, cui farà fatica a riprendersi. Ma che rappresenta un pilastro della sua carriera.

18 ottobre 2024

Passa alla Lidl Trek, vince tre tappe al Giro 2024, la maglia ciclamino, con il quartetto un bronzo non banale alle Olimpiadi di Parigi. Torna in pista e a Ballerup in Danimarca regola i conti col Mondiale individuale. Oro e record del mondo, oltre le Colonne d’Ercole dei 4 minuti sui 4 km: 3’59” 153.

12 luglio 2025

È storia recente. Ormai Milan è uno dei velocisti più forti. Vince all’Uae Tour, alla Tirreno Adriatico, prepara il Tour de France con l’obiettivo di indossare la prima maglia gialla a Lilla. Un ventaglio tradisce lui e la sua Lidl Trek (che ha dirottato un campione come Mads Pedrersen al Giro d’Italia per dargli fiducia), poco male, dopo il secondo posto a Dunkerque dietro alla bestia nera Tim Merlier, rompe il ghiaccio a Laval, prima tappa al Tour. E chi se la dimenticherà mai?

27 luglio 2025

Rivince a Valence, in maglia verde, sotto la pioggia, con decisione e potenza e si porta a casa la classifica a punti superando, a fatica ma sempre in controllo, Pirenei, Mont Ventoux, Alpi e tutte le tappe trappola della sua prima Grande Boucle. Quel giorno sulla via delle Tre Cime di Lavaredo, al Giro del debutto nel, passato a stringere i denti e cercare dentro di se energie è servito a molto. E la passerella finale sui Campi Elisi bagnati, anche senza il solito sprint negato dagli organizzatori per lo (spettacolare) circuito di Montmartre, un giorno da ricordare.

L’ennesimo in una carriera fulminea e ancora solo all’inizio.

Ci sembra di vederlo ancora quel ragazzone sbuffare in salita con la maglia bianco nera a righe del glorioso Team Friuli sulla scia dei professionisti. Son passati solo cinque anni, sembra ieri, ma è un’eternità visti i successi raccolti dal campione bujese. Il prossimo? Tutti gli indizi, prima o poi, portano a Sanremo.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto