Niente Longo, ora si punta su Nicolato

Il tecnico rinnova con la Primavera del Torino. In pole c’è l’allenatore che l’ha battuto nella finale scudetto col Chievo

PORDENONE. Alla fine la telenovela Pordenone-Longo si è chiusa nel modo forse più scontato: l’allenatore della Primavera del Torino ha rinnovato il suo contratto e rimarrà in forza al club granata sino al 2017. Un duro colpo per Mauro Lovisa, che ormai si era convinto di poterlo ingaggiare. Ma il presidente neroverde non è certo tipo da perdersi d’animo. E ieri aveva già pronto un nuovo nome sul suo taccuino, quello di Paolo Nicolato, 47 anni, tecnico della Primavera del Chievo, che ha portato a conquistare lo scudetto di categoria grazie alla vittoria (ai rigori) ottenuta in finale proprio contro il Torino di Longo.

E’ lui il nuovo obiettivo numero uno per la panchina neroverde, la cui lista di pretendenti, comunque, continua a essere lunga: tornata in auge anche l’ipotesi di Massimo Gadda, ex Spal, spuntano pure i nomi di Massimo Costantino, per cinque stagioni alla Vigor Lamezia, in C2, e Cristian Bucchi, ex Pescara, quest’anno al Gubbio in Lega Pro 1.

La novità. Nicolato in pole position, dunque. A Lovisa piace perché non è un giovane alle prime armi, ha polso, un’esperienza di oltre dieci anni al Chievo nel settore giovanile (è stato anche secondo di Corini in prima squadra) e conosce bene i talentini del florido vivaio gialloblù. Gioca con un non modernissimo ma efficace 5-3-2 e a Pordenone verrebbe di corsa. Ha già allenato squadre senior, anche se solo nei dilettanti, ed è molto allettato dalla proposta neroverde (pur essendo stato contattato anche dal Lumezzane), tanto che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare in città per parlare con i vertici del club. Il ds Pinzin, però, spingerebbe più per Gadda e starebbe cercando di frenare un po’ l’entusiasmo di Lovisa.

La delusione. «Longo – racconta Lovisa – mi ha mandato un sms alle 5.30 del mattino per ringraziarmi della nostra proposta, scusandosi di averla decliunata. Forse sperava che non gli rispondessi subito, invece ero già sveglio e operativo. Gli ho scritto il mio rammarico mentre stavo andando al lavoro». Il presidente neroverde era convinto che Longo firmasse, non per il Torino ma per il Pordenone: «Mi aveva detto che si sentiva pronto per una prima squadra. Ero sicuro al cento per cento che scegliesse noi. Pazienza, sono anche queste lezioni di vita. Ha ragione il Trap: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Comunque avremo presto un allenatore all’altezza di Longo, forse ancora più bravo e più esperto di lui».

La questione stadio. Lovisa si sta occupando in prima persona anche della questione stadio. In questo senso, vista la difficoltà nell’ottenere una deroga da parte della Lega per utilizzare il Mecchia di Portogruaro come struttura “B”, torna d’attualità l’ipotesi legata al Rocco di Trieste, con il sindaco Cosolini che avrebbe già dato un suo assenso di massima. «Ma io – ribadisce il massimo dirigente neroverde – sono sicuro che a metà agosto il nostro Bottecchia sarà pronto e non ci sarà bisogno di emigrare.

Ho già contattato alcune ditte per l’effettuazione dei lavori di messa a norma, che partiranno presto. Sì, anticiperemo noi i soldi e non lo facciamo per manie di “grandezza”, ma per la gente di Pordenone. Ci teniamo a giocare nel nostro stadio fin dalla prima giornata di questa Lega Pro che abbiamo conquistato con tanta fatica. E non vogliamo che i nostri tifosi siano costretti a spostarsi fino a Trieste per seguirci».

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