L’Apu è al completo, Pedone annuncia Dawkins: «Tutti i giocatori che volevamo ci hanno detto sì»
Intervista esclusiva aI presidente di Udine: «Fatte scelte oculate, costruito un gruppo equilibrato, con gerarchie precise»

La nuova Apu ha ormai preso forma, ora ci sono da sistemare alcuni dettagli poi si potrà prendere la rincorsa per una stagione di serie A da neopromossa. L’attesa per il nome del sesto giocatore straniero della rosa è finita, ed è il presidente bianconero Alessandro Pedone ad annunciarlo in quest’intervista esclusiva.
Presidente, all’appello della nuova Apu manca solo un’ala piccola straniera. Avete già individuato il profilo che fa per voi?
«Sì, lo abbiamo firmato in queste ore. Si tratta di Aubrey Dawkins, arriva dal campionato tedesco. Alle certezze Alibegovic e Ikangi abbiamo voluto aggiungere un altro grande tiratore, efficace anche in uscita dai blocchi».
Avete preso giocatori esperti di basket europeo: alla fine ha risparmiato i soldi per il viaggio di Gracis e Vertemati negli Usa.
«Battute a parte, sappiamo quanto fosse necessario avere giocatori che conoscano il basket europeo, quindi abbiamo pescato in Germania, Lituania, Grecia e Italia».

Siete una neopromossa, eppure siete i primi ad avere completato il roster, Under a parte. Scelta ben precisa?
«Siamo partiti da quattro conferme, che riteniamo funzionali alla nuova categoria per ragioni tecniche, fisiche e soprattutto morali. Abbiamo voluto formare un pacchetto lunghi il più possibile eterogeneo: atletismo, fisicità e verticalità di Spencer, duttilità, rapidità ed esplosività di Juiston, capacità di playmaking di Da Ros e infine tiro ed esperienza di Bendzius. Nei piccoli abbiamo affiancato a Hickey un giocatore di taglia fisica superiore e grande prospettiva come Calzavara. Volevamo un altro trattatore di palla che potesse giocare con entrambi e abbiamo subito individuato Brewton».
È soddisfatto così o nutre rimpianti per qualche colpo di mercato non andato a segno?
«Tutti i giocatori che volevamo ci hanno risposto immediatamente sì. Ci siamo indubbiamente avvantaggiati di un mese per pesare oculatamente tutte le scelte».
L’anno scorso l’Apu era molto perimetrale e con età media elevata. Quest’anno la squadra è ringiovanita e sembra più solida dentro l’area. Concorda?
«La squadra è atletica, con capacità di attaccare il ferro e di tirare da tre punti, mentre i lunghi sanno attaccare i cambi dando profondità. In generale crediamo di aver costruito un gruppo equilibrato, con gerarchie precise».
Firmerebbe per una salvezza comoda con qualche scalpo prestigioso al primo anno di serie A?
«Siamo una neopromossa e tutti sappiamo la fatica e il tempo che abbiamo speso per salire in serie A. Restarci è l’obiettivo che abbiamo in testa tutti. Senza porci dei limiti».
Cosa vi ha spinto ad anticipare la campagna abbonamenti di un mese e mezzo rispetto agli anni scorsi?
«La pressione del nostro pubblico che ci ha inondato di email e telefonate già da maggio per sapere quando si sarebbe aperta la campagna. In centinaia hanno rinnovato ma il momento clou sarà certamente l’apertura della vendita libera a fine luglio».
Torna il derby regionale più sentito. C’è qualcosa che invidia alla Pallacanestro Trieste?
«Ho conosciuto poche settimane fa il presidente Paul Matiasic, una persona preparata mossa da grande passione. Trieste ha dimostrato in questi anni di essere pronta e competitiva per la serie A».
State per fare il vostro ingresso nella Lega Basket A. Concorda con il passaggio della presidenza da Gandini a Gherardini?
«Siamo stati osservatori alla finestra durante questo avvicendamento, ritengo che ambedue i manager rappresentino al meglio una lega che per caratteristiche, struttura e dimensione dei club meriti le migliori professionalità. Il curriculum di Maurizio Gherardini parla da sé».
Una parola sul declino del progetto comune con Libertas Basket School. Ora l’Apu come intende muoversi in ambito femminile?
«Apu si ritiene fortemente lesa in termini di immagine dal rapporto con la Libertas, pertanto non verranno rinnovati accordi di alcun tipo. Proseguiremo con il progetto femminile autonomo targato Apu, sotto il nostro controllo tecnico, sportivo e soprattutto societario. L’enorme sforzo finanziario fatto finora testimonia la nostra volontà di investire anche nel basket femminile. Oggi le squadre Women Apu contano più di 70 atlete, oltre alle bimbe del minibasket».
Chi è Dawkins
Dopo aver pescato in Italia, Grecia e Lituania l’Apu ha spostato il mirino sulla Bundesliga tedesca, campionato ben noto a coach Adriano Vertemati per i suoi trascorsi al Bayern Monaco, e ha portato a Udine Aubrey Lafell Dawkins. Nato a Durham, in Carolina del Nord, l’8 maggio 1995, è un figlio d’arte: suo padre, infatti, è Johnny Earl Dawkins, ex giocatore Nba con San Antonio Spurs, Philadelphia 76ers e Detroit Pistons e attualmente allenatore nel campionato universitario in Florida. Aubrey Dawkins è un’ala piccola di 198 centimetri per 93 chili e negli States ha giocato al college con Michigan Wolverines e Ucf Knights. All’attivo ha anche un’esperienza con i Boston Celtics nella Nba Summer League 2022 e 37 partite con gli Erie Bayhawks, affiliati di New Orleans nella Nba G League. L’arrivo in Europa è datato 2020, con la firma per i tedeschi del Gottingen. Nello scontro diretto contro il Bayern del duo Trinchieri-Vertemati impressionò segnando 18 punti in 26'. A seguire un’esperienza in Turchia, il ritorno in G League, poi Montenegro, Portorico, Russia e nella seconda parte della stagione 2024/2025 ancora Germania con il Würzburg Baskets, giunto in semifinale play-off. Per Dawkins 21 presenze con 16 minuti d’impiego a partita e una media di 6,1 punti e 2,4 rimbalzi, con il 53.3% da due e il 42,1% da tre.
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