L’agente Pocetta non vuole dare ancora il via libera

UDINE. L’Udinese bussa alla porta del Parma per Amauri, ma il procuratore dell’italo-brasiliano, Giampiero Pocetta, veste i panni del militare in trincea alzando un classico fuoco di sbarramento su qualsiasi possibile trattativa. «L’interesse di Udinese, Torino e Palermo – ha detto – l’ho letto dai giornali, perché non c’è stato alcun contatto. La verità, nuda e cruda, è che il ragazzo sta benissimo a Parma, con i crociati ha un contratto sino al 2016 e la volontà di rispettarlo fino alla sua scadenza».
Lo stato delle cose, però, è decisamente diverso da quello riferito da Pocetta le cui parole sono un mix di fumo negli occhi e verità. L’Udinese, infatti, ha realmente contattato il Parma il cartellino di Amauri per regalare ad Andrea Stramaccioni quella prima punta di ruolo che ancora manca nell’organico bianconero e all’italo-brasiliano la destinazione friulana non dispiacerebbe affatto. Il problema, e qui entriamo nella sezione di verità pronunciata dal procuratore del giocatore, è però proprio il contratto del puntero.
Amauri, vale la pena ricordarlo, è un attaccante che ha già spento le 34 candeline e senza molti anni di carriera ancora di fronte a sé. Dopo l’esperienza alla Juventus – dove viaggiava attorno ai 4 milioni di euro netti all’anno – e il prestito alla Fiorentina si è accasato a Parma con un contratto valido sino al 2016 a circa 1 milione e 200 mila euro a stagione. Cifre importanti e che l’Udinese non ha alcuna intenzione di pareggiare.
È normale, quindi, che l’entourage del giocatore faccia pressione o per restare a Parma oppure per ottenere dal dg Pietro Leonardi – che cederebbe volentieri il giocatore liberandosi così di un ingaggio pesante –, una sorta di buonuscita almeno a sei zeri. Un rebus non da poco da affrontare da qui alle 23 di lunedì, ma che gli ottimi rapporti tra lo stesso Leonardi, ex dg dell’Udinese, e i Pozzo potrebbero aiutare a risolvere a favore dei bianconeri.
Perché, a conti fatti, un trasferimento di Amauri in Friuli converrebbe a tutti. Al Parma che in questi mesi ha dato vita ad una politica dei trasferimenti all’insegna delle cessioni dei contratti pesanti, all’Udinese che completerebbe l’organico con un elemento che conosce perfettamente la Serie e anche allo stesso attaccante che lascerebbe una piazza dove non pare più rientrare nei piani di società e allenatore. Cosa manca quindi per chiudere il tutto? Un piccolo sacrificio economico da parte del Parma sotto forma di buonuscita.
Mattia Pertoldi
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