La rivoluzione Friuli travolge anche l’inno dell'Udinese: «Serve musica nuova»

Il tifoso Ennio Re chiede di cambiare “Vinci per noi”: «Gli autori locali si facciano avanti con idee più coinvolgenti»
Udine 16 Settembre 2015 al grappolo @ Pressfoto Massimo Turco
Udine 16 Settembre 2015 al grappolo @ Pressfoto Massimo Turco

UDINE. L’inno ufficiale dell’Udinese calcio è ormai da anni “Vinci per noi”, una melodia piuttosto dolce sulla voce di Nicole Pellicani (corista di Elisa) che accompagna i pre partita al Friuli e che è ormai consuetudine da quando in panchina sedeva Alberto Zaccheroni.

Una tradizione interrotta per una stagione soltanto recentemente per rispolverare quello considerato lo storico inno bianconero, “Alè Udin”, cantato da bordo campo da Dario Zampa.

“Vinci per noi” era diventata la colonna sonora dei fine gara. Una parentesi rapida, comunque, perché forse le sonorità e le parole erano ormai troppo lontane dalla realtà di una squadra stabilmente in formato serie A e che aveva abbandonato i tamburi degli stadi di serie C per quelli europei già da tempo.

Apparizione fugace, ma non così veloce come quella de “La regina del Friuli” del 2005: un inno che fu presentato a pochi giorni dalla sfida di Champions League contro il Barcellona a Udine e che forse riecheggiò al Friuli un paio di volte per poi ritornare nel cassetto e non essere mai più riproposto.

Una meteora talmente rapida che è una sfida persa cercare di ricordarne la melodia dai toni piuttosto solenni e marziali. Insomma, alla fine il buon “Vinci per noi” è l’inno che nella storia recente resiste a testa alta.

Eppure c’è chi, con lo stadio nuovo ormai in via di totale completamento, vorrebbe che fosse messo in naftalina a favore di una musica maggiormente coinvolgente e con il pathos che suggerisce uno impianto all’inglese.

É questa l’idea di Ennio Re, titolare di un’osteria in centro a Udine, che propone di lanciare un concorso tra i musicisti friulani perché compongano un inno «che crei l’atmosfera giusta».

«Quello attuale è molto bello – dice –, il testo ha un significato e mi piace, ma la melodia, il ritmo non mi convincono all’interno del nuovo impianto. Secondo me serve qualcosa di maggiormente coinvolgente, che sia in sintonia con la curva che canta e con il pubblico che applaude. Dovrebbe essere una musica che spinge a seguirla, a cantare come avviene in altre parti d’Europa».

Insomma, stadio nuovo inno nuovo. «Vorrei sapere cosa ne pensano i tifosi – aggiunge Re –, e se la società possa essere d’accordo a modificarlo. Si potrebbe istituire una commissione ad hoc e chiedere ai nostri musicisti locali, ne abbiamo di molto bravi, di fare alcune proposte. Poi sarà scelto il migliore, quello che risponderà maggiormente all’esigenza del nuovo Friuli».

Certo, chi non ha sognato che al Friuli possa riecheggiare qualcosa di simile a “You’ll never walk alone” di Anfield, cantato a una sola voce da tutto il pubblico, avversari compresi? Ma sarà mai possibile?

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