Kabasele, la rinascita inattesa: da esubero a pilastro della difesa dell’Udinese
Il centrale belga, voluto da Runjaic e rinforzato da un rendimento impeccabile, si è preso il posto con prestazioni di alto livello. Ora, con il rientro di Kristensen, il tecnico dovrà sciogliere il nodo delle gerarchie in difesa

Diamo a Runjaic quel che è di Runjaic. La scorsa estate Christian Kabasele era in scadenza di contratto. Il classe ’91, arrivato in Friuli dal Watford nel 2023, non aveva lasciato un’impressione positiva. Eppure il tecnico tedesco, nel confronto di fine stagione con la dirigenza, tra le prime richieste fatte aveva inserito la conferma del gigante belga. Gino Pozzo eseguì: rinnovo fino al 2026 con opzione per l’anno successivo. In tanti strabuzzarono gli occhi. A distanza di cinque mesi quella scelta si sta rivelando azzeccatissima. Complice l’infortunio di Kristensen, Kabasele ha messo in fila otto presenze rivelandosi pedina utile e affidabile. La partita di sabato a Parma, dove ha annullato lo spauracchio Pellegrino, è il picco di una serie di prestazioni di notevole spessore.
L’elenco degli avversari addomesticati è lungo. Come non ripensare, per esempio, al salvataggio a corpo morto nei minuti di recupero a Cremona contro Jimmy Vardy? E tutti i duelli corpo a corpo vinti contro Scamacca a cui si è appiccicato con una aggressività che non sempre in passato gli era stata riconosciuta? Per non parlare della scivolata, sempre contro l’Atalanta, con cui disturbò in maniera decisiva la conclusione di Krstovic. E pure nella gara persa 3-0 con il Bologna, Kabasele è stato tra i migliori concedendo poco e niente a Castro.
Insomma, tutta un’altra musica rispetto al difensore lento e impacciato che avevamo visto nei primi due campionati in Friuli. Tanti errori, con il picco negativo il 17 dicembre del 2024 nella gara casalinga con il Sassuolo quando al minuto 88 commise un fallo da rigore su Mulattieri largamente evitabile per un giocatore della sua esperienza. Poco prima un altro rigore assurdo causato da Ebosele su Pinamonti aveva permesso al Sassuolo di risalire la corrente dal 2-0 al 2-2.
Quest’anno il belga è rimasto in panchina nelle prime cinque partite, l’esordio alla sesta in casa con il Cagliari quando lo stesso Kabasele rispose alla rete iniziale di Borrelli prima di essere sostituito a metà ripresa. Nelle successive sette gare per sei volte è rimasto in campo per 90’, è uscito anzitempo solo all’Olimpico contro la Roma per un colpo alla schiena. I numeri e i fatti dicono che Kabasele è diventato un difensore affidabile e adesso la domanda che viene da farsi – inimmaginabile fino a poche settimane fa – è: cosa farà Runjaic quando Kristensen avrà i 90’ nelle gambe? Le gerarchie a inizio campionato erano chiare, per di più considerando il fatto che il danese era già allora considerato, assieme ad Atta, un uomo mercato del 2026. Il campo oggi dice che Kabasele si è guadagnato il posto, le logiche di mercato di un club particolare come l’Udinese, dicono che Kristensen avrà la “precedenza”. A Runjaic l’ardua sentenza.
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