Milan, grandioso bis al Tour: vince a Valence e ipoteca la maglia verde

Il friulano trionfa sotto l’acqua nella volata della 17esima tappa e allunga nella classifica a punti. Nel finale una caduta ha coinvolto i rivali Merlier e Girmay

Antonio Simeoli
La volata bagnata e trionfale di Milan
La volata bagnata e trionfale di Milan

E due. Jonathan Milan ha vinto la diciassettesima tappa del Tour e France a Valence battendo in uno sprint bagnatissimo Jordi Meeus della Bora.
Per il friulano della Lidl Trek 50 punti nella classifica per la maglia verde che, aggiunti agli 11 conquistati al traguardo volante, lo fanno sempre più leader della classifica a 4 giorni dall’arrivo a Parigi.
Ora tra lui e il podio sui Campi Elisi, con una prestigiosa maglia che gli italiani in 11 anni di storia del tour hanno vinto solo con Franco Bitoissi e Alessandro Petacchi, ci sono “solo” i due tapponi alpini di mercoledì e giovedì da superare senza danni.
Per Bollene-Valence, sulle strade del Vaucluse prima delle Alpi in 160 km va in scena l’ultima occasione per i velocisti in questo Tour de France, che di volate ne ha viste poche e non prevede nemmeno, a meno di colpi di scena, quella tradizionale dei Campi Elisi domenica causa tre ascese a Montmartre.
Ma lo sprint se lo sono dovuto guadagnare i velocisti, perché subito se ne vanno in quattro Jonas Abrahamsen (Uno-X), Quentin Pacher (Groupama) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e l’azzurro Vincenzo Albanese (Ef).
Il quartetto toglie a Jonathan Milan tanti punti del traguardo volante, ma il friulano della Lidl Trek è bravo a muovere la classifica piazzandosi quinto, prendendosi 11 punti e portandosi a +22 dall’immediato inseguitore, e ormai unico rivale per la maglia verde della classifica a punti, la maglia gialla Tadej Pogacar (Uae).
Per Milan e Tim Merlier (Saudal), i vincitori di tre sprint su quattro in questa Grande Boucle, i guai iniziano poco dopo perché sul Col de Pertuis, quarta categoria, si staccano messi in difficoltà dal ritmo imposto dalla Ineos Grenadiers.
A questo punto tirano forte le squadre dei rivali dei due favoriti, gli altri sprinter sempre battuti ma restati nel gruppo principale come Kaden Groves (Alpecin), Biniam Girmay (Intermarche), Jordi Meeus (Red Bull Bora) o Arnaud De Lie (Lotto). Milan e Merlier accumulano fino a un minuto di ritardo ma a 60 km dall’arrivo tornano sotto grazie alle rispettive squadre. Poi, sul più facile Col de Tartaiguille a 42 km dall’arrivo, Milan a sta davanti e non si fa sorprendere e, sotto la pioggia, la sua squadra, assieme a quella degli altri velocisti, completa il riaggancio poco prima di Valence a meno di 9 km dal traguardo.
Prima dei due tapponi alpini, quando Pogacar di punti ne farà tanti e Milan dovrà salvare le gambe e lottare contro salite e tempo massimo, servono punti, e possibilmente tanti, anche all’arrivo.
Il 24enne friulano l’ha detto alla partenza: se prenderò la maglia magari a Parigi mi colorerò la barba di verde.
Poi la volata superlativa, guidato da un drago come il belga Jasper Stuyven che l’ha tirato fuori dai guai evitando pericoli, mentre all’ultimo km proprio per prendere la scia di Jonny sono caduti Tim Merlier e Girmay.
Ora sotto con i tapponi alpini, la resa dei conti per la maglia gialla, con Pogacar che pare inattaccabile con 4’15” su Jonaas Vingegaard (Visma) e l’incubo per i velocisti.
Giovedì Madeleine, Croix de Fer e arrivo in salita sul durissimo Col de la Loze sopra Courchevel, tre salite interminabili e 5.500 metri di dislivello, poi venerdì altra abbuffata di scalate col l’arrivo in salita a La Plagne. Parigi meno quattro.

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