In serie A come il fratello, Sharon Cristante cerca a Talmassons il trampolino di lancio

La 17enne palleggiatrice, sorella del calciatore della Roma, ha appena iniziato la sua avventura con la maglia della Cda 

Lei è Sharon, lui è Bryan. Lei gioca a pallavolo, lui a calcio. Entrambi ambiscono all’eccellenza e per entrambi si sono aperte le porte della serie A. Sono i fratelli Cristante da San Giovanni di Casarsa.

Bryan è ormai un nome noto nel calcio che conta: è partito da casa a 14 anni per approdare al Milan e, da centrocampista, ha scalato tutti i gradini delle giovanili, è passato dal Benfica al Palermo, dal Pescara all’Atalanta e, per la seconda stagione, si appresta a giocare il campionato di serie A con la maglia della Roma. Sharon è otto anni più giovane, diventerà maggiorenne il 19 agosto e, da qualche settimana, è ufficialmente una delle atlete della Cda Volley Talmassons che a ottobre esordirà nel campionato di serie A2. La carriera di Sharon, che gioca palleggiatrice, fino a quest’anno è maturata tutta con i colori del ChionsFiume. «Ho iniziato in Under 12 a Chions – racconta – e non ho mai cambiato squadra. Ho vinto il titolo regionale Under 16 e, nella stagione appena conclusa, quello Under 18 ottenendo il 13º posto nelle finali nazionali».

Quest’anno, dopo aver sfiorato le semifinali dei play-off di B2, l’alzatrice di Casarsa sarà attesa da un grande passo, quello che la porterà in A2 come seconda palleggiatrice. «È stata una grande emozione e una grande soddisfazione – svela – sapere di essere nel mirino del Talmassons e, quindi, di avere la possibilità di giocare in serie A. Ho svolto qualche allenamento nel corso dell’estate con mister Guidetti e mi è piaciuto molto il suo modo di stare in palestra e di condurre la seduta. Dopo il primo allenamento ero già convinta».

Quello che l’aspetta sarà un anno di gavetta. E Sharon lo sa bene: «La mia priorità è quella di crescere e migliorare. So che le opportunità di scendere in campo potrebbero non essere molte, ma voglio lavorare sodo in palestra e, magari, qualche occasione arriverà».

A darle qualche pensiero, con il passaggio di categoria, è la necessità di imparare subito a domare una palla che viaggerà molto più velocemente rispetto alla serie B2. «Sì – ammette –, dovrò imparare a gestire un gioco molto più rapido e a servire compagne che, contrariamente a me, hanno anni di esperienza in serie A. Sono sicura, però, che la squadra mi starà vicina e mi aiuterà. Mi piace palleggiare e mi piace confrontarmi con le mie compagne per trovare l’intesa perfetta e capire come servire al meglio ciascuna di loro».

Anche per la famiglia Cristante (papà Walter, di origini canadesi ed ex calciatore, e mamma Liliana, che ha invece praticato ginnastica artistica) gli impegni si moltiplicheranno, dovendo rincorrere le carriere dei figli in tutta Italia. «I nostri genitori ci seguono il più possibile – chiarisce Sharon –: l’anno scorso sono venuti a tutte le mie partite e hanno seguito, per quanto possibile, anche mio fratello. Ci hanno sempre sostenuti e consigliati».

Anche Sharon e Bryan sono molto legati, nonostante la carriera calcistica del fratello maggiore li abbia divisi molto presto, inevitabilmente. «Quando Bryan è andato al Milan – spiega – avevo solo otto anni e non ricordo molto di quel periodo. Da lì in poi ci siamo visti meno e un po’ mi manca poter condividere con lui la vita quotidiana. Ma ci sentiamo spesso e per me è una buona fonte di consigli».

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