Il tweet di casa Stramaccioni trova sostenitori

UDINE. Perdere contro la Lazio ha fatto male, e non solo alla classifica. L'Udinese e il suo allenatore si sono beccati i rimbrotti dei tifosi, e anche la moglie di Andrea Stramaccioni, Dalila, non è sfuggita alla gogna di Internet.
Come ha già riportato nell’edizione di ieri il Messaggero Veneto, la signora Strama ha twittato: «Se rispondessi a tutte le provocazioni che ricevo darei solo notorietà a pseudo allenatori e pseudo tifosi...». Una presa di posizione che è piaciuta ai sostenitori friulani, e non solo, che hanno retwittato 22 volte e inserito la frase nei preferiti per 42.
«Questa è una risposta”, commenta Scabot, FrankBlack, invece, scrive “@Dalila_Strama grande! Strama #unodinoisempre!”. “Non perdere tempo e saluta il mister da parte mia”, twitta Andrea Griffini, mentre Andrea Blasoni ha un suggerimento: «Il lavoro fortifica l’uomo, per lo spirito consiglio al mister una gita al santuario di Castelmonte, sopra Cividale».
Insomma, alla fine la fiducia e la voglia di sostenere squadra e allenatore sono intatte, anche se le mancate vittorie in casa, quelle che hanno fatto le fortune recenti dell’Udinese secondo il popolo bianconero hanno una spiegazione: manca qualità.
«Il centrocampo doveva essere rinforzato - dice Sergio Codognotto -, il reparto non ha la giusta qualità. Un esempio? Guilherme. Non è pronto per il campionato italiano, come Evangelista. Badu, poi, è stato schierato fuori ruolo. Il reparto non funziona, non gira».
E anche per Sergio Maschio è il centrocampo la chiave dell’insuccesso: «Manca qualità e il mercato è stato insufficiente. Bisognava rinforzare la squadra, e purtroppo Stramaccioni non ha dato molto di suo finora».
«Purtroppo manca il gioco - dichiara Roberto Piraino - e gli uomini sono quelli che sono. Forse in chiave mercato si poteva fare qualcosa di più, ma sono certo che il prossimo anno andrà meglio, perché cresceranno i giovani che oggi sono ancora acerbi. Ciò che si vede, però, è che mancano punti di riferimento in campo».
Secondo Bruno Donda le motivazioni sono molteplici: «Non abbiamo una squadra di livello, fare punti in casa o fuori non cambia secondo me, ma bisogna farli. Sappiamo che Pozzo prima di spendere per comprare ci pensa bene... E poi serve anche un po’ di fortuna, negli acquisti e in campo».
«Ci manca qualcosa a centrocampo - è la spiegazione di Paolo Pontonutti -, le altre squadre si sono rinforzate, invece noi non troppo. Penso che se ad Allan, che sta facendo molto bene, e a Thereau avessero aggiunto un paio di buoni giocatori, la situazione sarebbe migliore. E poi non siamo fortunati, nemmeno con gli arbitraggi».
«Il centrocampo dell’Udinese non ha fosforo - il pensiero di Francesco B. -, l’unico elemento buono è Allan. E poi non c'è velocità.É un reparto che andava rinforzato». Per nessuno, invece, ad influire negativamente sull'andamento interno della squadra è lo stadio in ristrutturazione.
Tutti dicono: «Ma cosa c'entrano i lavori?». Solo Antonio Gastaldi pensa che l’assenza di un pubblico a 360 gradi sia negativa per le prestazioni dei bianconeri: «L’impatto dal campo con i tifosi su tutti i lati dello stadio è sicuramente migliore per chi gioca. É vero che la tribuna essendo coperta fa rimbombare le voci e i cori, ma non è la stessa cosa. Io penso che condizioni».
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