Il tradimento a Delneri, la porta sbattuta in faccia e quell’intervista sgradevole: ecco la Thereau-story
UDINE. Non è una bella storia. Parla di buoni propositi, di parole di facciata, di tradimenti, e infine di dichiarazioni sgradevoli che non hanno fatto altro che dimostrare come le frasi dette in precedenza non fossero sincere. Da una parte l’Udinese e Gigi Delneri, dall’altra Cyril Thereau. Riavvolgiamo il nastro e partiamo.
Riferimento. Quando Delneri arriva sulla panchina dell’Udinese nell’ottobre del 2016 affida le chiavi della squadra a Thereau. Per qualità tecniche è decisamente lui l’uomo giusto. Gigi vede giusto: il francese lo ripaga con una serie di prestazioni ad alto livello (e la continuità, va detto, non è mai stata una risorsa di Cirillo). I numeri sono eloquenti: otto gol in undici partite che fruttano all’Udinese diciotto punti e una piccola ipoteca per la salvezza.
Gestione. Da Natale in poi comincia l’altro campionato di Thereau e di conseguenza dell’Udinese. Arriveranno solo quattro gol, ma soprattutto una serie di prestazioni scadenti. Cyril non sta bene, lamenta dei problemi al ginocchio, riferiscono dallo staff medico, ma Delneri lo manda comunque in campo. Lo esclude in occasione della gara con la Juve e qualche ben pensante accusa l’Udinese di scansarsi: verrà fuori la miglior partita dei bianconeri nel girone di ritorno con un 1-1 strameritato.
Gestione. Thereau per problemi fisici salterà solo un’altra gara, quella in trasferta con il Torino. Ecco, qui Delneri forse commette un errore, continuando ad affidarsi a un giocatore che, per quello che dà alla domenica, sembra allenarsi poco durante la settimana. E quando comincia la nuova stagione le cose non cambiano: preparazione a singhiozzo, qualche amichevole saltata. Eppure nelle gare ufficiali timbra il cartellino del gol tre volte su tre. Il progetto è quello di affidargli il ruolo di prima punta, alla Di Natale, fatte ovviamente le debite proporzioni. Cirillo non ci sta, a lui piace girovagare per il campo. E lì comincia a guardasi altrove tradendo Delneri e l’Udinese. Già prima della gara con la Spal ha deciso andarsene.
Botta e risposta. Pare avere già l’accordo con la Sampdoria, poi all’ultimo vira verso Firenze. Al suo posto arriva Maxi Lopez. Delneri spiegherà: «La squadra lo ha sempre supportato e lui aveva contraccambiato, negli ultimi tempi era diventato un sopportato. Sono d’accordo con la scelta della società di cederlo, noi dobbiamo puntare sul concetto di squadra, non sui solisti per quanto forti possano essere».
In realtà fu Thereau ad andare in sede prima della partita di Ferrara a dire: «Questa sarà la mia ultima gara».
Poi è arrivata la sfida d’andata. La doppietta di Cyril che esulta (legittimamente) e che poco tempo fa ribadisce in maniera quasi astiosa un concetto espresso in maniera più sfumata già quando era in bianconero: «Quando Delneri parlava non lo capiva nessuno». A dirla tutta, a Udine non sono stati capiti tanti comportamenti di Thereau. Ma questa è un’altra storia ancora.
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