Il Torviscosa rischia di non iscriversi al campionato

TORVISCOSA. Il giorno dopo la salvezza in serie D, un fulmine a cielo sereno si abbatte sul Torviscosa: il presidente Sandro Midolini, in carica dal 2015, ha rassegnato le sue dimissioni. Il rischio, a due anni di distanza, è quello di vedere un’altra squadra friulana rinunciare al campionato di serie D come fece, sebbene con tempistiche diverse, la Manzanese.
LA MOTIVAZIONE
A spiegare le scelte di questa decisione, ieri, è stato lo stesso Midolini. «Il recente incremento delle attribuzioni delegatemi nelle società in cui opero – le sue parole – unitamente all’assunzione di ulteriori ruoli professionali non mi permettono di mantenere ulteriormente la carica di presidente che è venuta a richiedere, nel corso degli anni, un sempre maggior impegno, in particolare di tempo».
«Gli anni nei quali ho avuto l’onore di essere presidente sono stati intensi e ricchi di soddisfazioni, sportive ed al contempo umane e sociali – continua Midolini –. Ai risultati sportivi conseguiti attraverso una gestione sana e in equilibrio finanziario, si è costantemente affiancato un infaticabile lavoro volto alla ricostruzione volto alla ricostruzione del settore giovanile, nella ferma convinzione che il calcio costituisca un veicolo di valori e principi dei contenuti e finalità prioritariamente sociali. I traguardi raggiunti, rappresentati non solo dalle vittorie, sono il frutto dell’impegno del Consiglio direttivo e di tutti i collaboratori che hanno dedicato il proprio tempo offrendo servizio a tutto il territorio. A loro è rivolto il mio grazie».
IL FUTURO
Difficile ipotizzare quindi quale sarà il futuro del Torviscosa. Appare scontata, in caso di mancato ingresso in società di qualche imprenditore, la rinuncia alla serie D e la conseguente ripartenza dalla Seconda categoria con il Friuli Venezia Giulia che, nella prossima stagione, rischierebbe di ritrovarsi con le sole Chions e Cjarlins Muzane nella quarta serie nazionale.
E da buon vicino di casa è proprio il presidente di quest’ultima, Vincenzo Zanutta, a esprimere il suo pensiero sulla vicenda. «Dispiace per la decisione presa – dice – visto che ora sarà difficile trovare subito uno che voglia fare il presidente in una categoria con pochi diritti. Questo deve fare riflettere in Regione, ogni anno non riusciamo a mantenere più di una o due squadre. Il calcio sta cambiando: calciatori e procuratori vogliono sempre di più e le società faticano a stare al passo.
Gli impegni e le responsabilità sono tante, ma di più gli oneri finanziari e non c’è verso di cambiare. Non si riesce a calmierare un mercato che ha solo il lato passivo del bilancio, senza entrate e ricavi per sostenerlo. Mi adopererò per cercare qualche soluzione e non perdere questo derby, sperando qualcuno si avvicini a Midolini con un programma che lo faccia ripensare e restare al vertice della società».
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