Il primo giorno di Martelossi in casa Gsa: «È un nuovo inizio, conquistiamo Udine»

È iniziata l’era Martelossi. Ieri al Carnera, vent’anni dopo la sua ultima esperienza con la scritta Udine sulla maglia, il nuovo tecnico bianconero, Alberto Martelossi, ha preso in mano la squadra e si è presentato a stampa e tifosi. Il gm Davide Micalich l’ha definita «una nuova chance per il gruppo che merita di avere un’altra guida per cercare di trovare quell’alchimia che finora è mancata», per coach Martelossi si tratta invece della possibilità di allenare una piazza importante e ambita nella città in cui è nato e cresciuto, fuori e dentro il campo. «Ringrazio Davide Micalich e soprattutto il presidente Pedone per questa opportunità. Mi ricordo che cinque anni fa ci fu un incontro e la società mi fece una proposta interessante che io declinai. Mi sono sempre detto – aggiunge Martelossi – che un giorno mi sarebbe piaciuto tornare; ora l’opportunità si è ripresentata e io mi sono messo a disposizione con grande entusiasmo».
Coach “Martello” è categorico su un unico punto: «Per me la stagione inizia ora. Da qui in poi non voglio sentire parlare del passato. Cercherò di dare questo input anche alla squadra. Dobbiamo capire tutti insieme, dalla società al pubblico, che da ora in poi gioire per una vittoria sarà più importante che arrabbiarsi per una sconfitta».
Finora Martelossi ha seguito il campionato da una prospettiva esterna e si è costruito una sua idea del gruppo: «Credo che questa squadra sia molto seguita, ma non amata. Il passaggio importante che voglio trasmettere ai giocatori è proprio questo: dobbiamo farci amare dai tifosi. Come si fa? Lavorando sui dettagli, sul lavoro “sporco”, quindi con il recupero di palloni vaganti, sfondamenti, quelle piccole cose che il pubblico di Udine so che apprezzerà, perché possiede una grande cultura cestistica. Prometto che sarà il punto su cui insisterò di più, ma non dobbiamo dimenticare che servirà tempo per vedere un cambiamento».
Dall’inizio della stagione si è parlato molto del fatto che l’Apu Gsa pecca di continuità di prestazioni e risultati. Il tecnico friulano ne è consapevole e si impegna a trovare la soluzione in tempi brevi: «La squadra ha dimostrato a più riprese di avere momenti di ottima pallacanestro e momenti di défaillance. Cerchiamo da subito di ridisegnare qualche situazione gerarchica. L’obiettivo è migliorare il rendimento del gruppo. Dunque ora l’importante è trovare il giusto equilibro tra le aspettative iniziali della società e la situazione attuale. Dobbiamo raggiungere un’identità di gioco continua, non solo a livello tecnico ma anche in fatto di attitudini mentali».
Il cambio sulla panchina bianconera arriva in un momento particolare del campionato, perché alle porte c’è la trasferta a Porto San Giorgio e poi la sfida casalinga con la Fortitudo. «Se le montagne sono da scalare – conclude coach “Martello” – meglio farlo subito. Incontreremo le due squadre più solide del girone. Sono scogli importanti ed è fondamentale arrivarci con serenità. Facciamo un passo per volta». —
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